RATING, MODELLO DI PREVISIONE DELLE INSOLVENZE E Z-SCORE

COME DISSTINGUERE LE AZIENDA SANE DA QUELLE CHE NON LO SONO

di Paolo Camanzi - www.analisiaziendale.it
Aggiornato al 23.10.2007

Ai fini dell’assegnazione del rating alle aziende in ottica Basilea 2, risulta fondamentale il modello di previsione delle insolvenze utilizzato.

I modelli di previsione di tipo statistico consentono una valutazione automatica delle aziende assegnando ad ognuna un punteggio che ne individua sinteticamente lo stato di salute dal punto di vista dei creditori. Il principale vantaggio di questo tipo di sistemi rispetto ad altri di tipo soggettivo (come ad esempio, l’ analisi di bilancio, conosciuta anche come analisi della solvibilità a breve) è rappresentato dal fatto che nei sistemi di tipo soggettivo la scelta delle variabili e dei pesi dipende da valutazioni strettamente personali del singolo analista; viceversa, i modelli di tipo statistico si basano sull’utilizzo di procedimenti quantitativi, fondati a loro volta su dati e non su considerazioni personali.

Come i modelli di tipo soggettivo, anche quelli di tipo statistico sono afflitti dal problema della stabilità nel corso del tempo della loro capacità diagnostica; ad esempio, mutamenti del ciclo economico, o mutamenti normativi, possono modificare in modo considerevole le relazioni tra variabili, per cui risulta necessaria una verifica periodica dei modelli e un loro adattamento allorquando la loro capacità disciminante (e predittiva) tende a ridursi.

E’ evidente che la loro complessità di base e la frequenza con la quale vengono aggiornati incidono notevolmente sui costi di gestione. Ed è altrettanto evidente che istituti di credito con budget diversi predisporranno sistemi predittivi di tipo diverso, più o meno accurati.

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Tra i modello più famosi nell’ambito dell’analisi statistica discriminante si annovera lo z-score di Altman, presentato per la prima volta quasi quarant’anni fa, oggetto di diversi aggiornamenti nel corso del tempo, ma che riveste ancora oggi nella sua versione originale un ruolo di primissimo piano per gli analisti (e le banche) di tutto il mondo, nel loro lavoro quotidiano di valutazione delle aziende.

L’analisi con lo z-score viene effettuata sul bilancio d’esercizio dell’azienda e permette, con un elevato grado di affidabilità, di determinare la possibilità di "fallimento" (o altre forme di stress finanziario); l’obiettivo del modello è quello di assegnare un’azienda ad uno dei due possibili gruppi ( aziende sane - aziende non sane) sulla base di una serie di variabili di bilancio, definite "discriminanti", osservate in capo all’azienda stessa.

Lo z-score risulta utile anche perché rappresenta un sistema che permette di attribuire un valore alla struttura patrimoniale, finanziaria ed economica di un’azienda, confrontabile con il valore di altre aziende a ppartenenti a specifici settori produttivi.

Inoltre, lo z-score è un sistema che permette agli operatori il monitoraggio costante e continuo di un’azienda, verificando ex-ante eventuali necessità di intervento.

Infine, cosa non marginale e che il prof. Altman ha rimarcato in un suo recente intervento presso l’Università di Firenze, lo z-score rappresenta uno strumento utile anche per le stesse aziende oggetto di attenzione da parte degli analisti, delle banche, dei confidi e degli operatori del mondo finanziario in generale; in effetti, se adeguatamente implementato all’interno di un sistema di pianificazione e controllo, esso permette di capire come l’azienda venga valutata dagli operatori finanziari; di conseguenza, la direzione aziendale può attivare modifiche alla struttura patrimoniale, finanziaria ed economica in funzione del risultato evidenziato dallo z-score.

 
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