SOFTWARE APPLICATIVO NON TUTELATO
IL TRATTAMENTO CONTABILE DEL SOFTWARE APPLICATIVO PRODOTTO ALL'INTERNO DELL'IMPRESA E NON TUTELATO
Vediamo, in questo approfondimento, qual è il trattamento contabile dei costi sostenuti dall’impresa per la produzione, al suo interno, di un software applicativo non tutelato dalle leggi sul diritto d’autore.
Tali costi possono:
- essere portati a Conto economico nel periodo di sostenimento;
oppure
- capitalizzati e rilevati tra le altre immobilizzazioni immateriali .
La capitalizzazione è possibile se i costi hanno dato luogo a programmi utilizzabili per un certo numero di anni all’interno della società.
I costi capitalizzabili sono:
- sia i costi diretti;
- sia costi indiretti nella misura in cui possano essere riferiti alla realizzazione del software.
Vanno esclusi dalla capitalizzazione i costi indiretti attribuibili al progetto quali, ad esempio: affitti, ammortamenti, costi del personale con funzioni di supervisione e costi simili.
La capitalizzazione ha inizio solamente dopo che l’azienda ha la ragionevole certezza del completamento e dell’idoneità all’uso atteso del nuovo software.
Per individuare il momento in cui iniziare la capitalizzazione è necessario tenere conto della natura del progetto.
Ad esempio, se il progetto ha un obiettivo specifico e si basa su una tecnologia provata (esempio un sistema di contabilità dei fornitori) la capitalizzazione può iniziare prima, ma comunque non prima che la fase di fattibilità sia completata.
Se il progetto di software riguarda una tecnologia non sperimentata in precedenza ed ha un obiettivo più ambizioso, la capitalizzazione può essere effettuata solamente quando l’impresa è certa che il progetto è in grado di soddisfare le esigenze: il che avviene, normalmente, non prima che la fase di progettazione sia stata completata.
Il costo capitalizzato deve essere ammortizzato nel prevedibile periodo di utilizzo del software.
Il software in bilancio
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