QUANDO IL DIPENDENTE PARLA MALE DELL'AZIENDA

COSA DICE IN MERITO LA CORTE DI CASSAZIONE

Aggiornato al 29.09.2007

Facciano attenzione tutti i dipendenti che parlano pale della propria azienda, dei servizi da essa offerti e della professionalità dei collegi.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19232 del 14 settembre 2007, ha dato accolto il ricorso di un’azienda sanitaria che aveva licenziato un’infermiera. Causa del licenziamento: il dipendente si era espresso in modo offensivo sulla capacità e professionalità dei colleghi.

La donna aveva fatto ricorso contro il licenziamento e, in primo e in secondo grado, i giudici le avevano dato ragione annullando il licenziamento e disponendo la reintegrazione nel posto di lavoro.

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La Cassazione, invece, ha affermato che il comportamento della donna, ripetuto nel tempo, oltre a screditare la l’immagine della struttura sanitaria all’esterno, ha compromesso la fiducia del datore di lavoro nei confronti del dipendente.

La sentenza della Corte prevede che nel caso in cui al dipendente vengono contestati diversi episodi, il giudice deve valutarli globalmente in modo da verificare se essi hanno minato la fiducia che il datore di lavoro deve poter riporre in un suo dipendente.

 
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