IL RENDICONTO FINANZIARIO
LE CARATTERISTICHE DI QUESTO DOCUMENTO
Il rendiconto finanziario fornisce delle preziose informazioni sulla situazione finanziaria dell’impresa. In particolare esso è in grado di evidenziare:
- come l’impresa si è procurata le risorse finanziarie necessarie per svolgere la propria attività, ovvero la politica di finanziamento adottata nel periodo in esame. In particolare il rendiconto mostra se, e in che misura, l’impresa si è finanziata attraverso risorse generate dallo svolgimento della attività tipica della stessa (autofinanziamento) o ricorrendo a fonti esterne (capitale di proprietà e capitale di terzi);
- come l’impresa ha impiegato le risorse finanziarie acquisite, ovvero la politica degli investimenti perseguita nel periodo in esame. In particolare l’impresa avrà potuto impiegare le risorse finanziarie in investimenti in capitale circolante o in immobilizzazioni o ancora nel rimborso di capitali presi a prestito o di capitali propri, e così via.
Il rendiconto finanziario potrebbe anche evidenziare che lo svolgimento dell’attività tipica dell’impresa, anziché generare risorse finanziarie assorbe tali risorse, cioè i costi sostenuti per lo svolgimento dell’attività tipica dell’impresa che hanno generato delle uscite finanziarie superano i ricavi conseguiti dallo svolgimento dell’attività tipica che hanno determinato delle entrate finanziarie. E’ chiaro che in questa ipotesi la situazione finanziaria dell’impresa è critica.
Inoltre il rendiconto finanziario evidenza le correlazioni esistenti tra la politica di finanziamento e quella degli investimenti poste in essere dall’impresa nel periodo in esame. Ad esempio, se l’impresa sta adottando una politica di sviluppo, cioè ha effettuato investimenti in immobilizzazioni coprendo tale fabbisogno finanziario con il ricorso a finanziamenti esterni a medio e lungo termine (sia sotto forma di capitale proprio che di terzi), il giudizio sull’impresa non potrà che essere positivo.
Le informazioni sulla situazione finanziaria dell’impresa, desumibili dal rendiconto finanziario, sono diverse rispetto a quelle ottenibile dalla sola lettura dello Stato patrimoniale. Quest’ultimo, infatti, evidenzia gli impieghi e le fonti di finanziamento riferiti alla data di bilancio (in genere la data di chiusura dell’esercizio). Il rendiconto finanziario, invece, mostra le variazioni intervenute negli impieghi e nelle fonti in un certo intervallo di tempo (in genere tra due esercizi successivi) e le cause di tali variazioni.
Il rendiconto finanziario può essere costruito facendo riferimento a varie nozione di risorse finanziarie. I più conosciuti, tuttavia, sono due:
- il rendiconto finanziario relativo all’analisi dei flussi di capitale circolante netto;
- il rendiconto finanziario relativo all’analisi dei flussi di cassa.
Per capitale circolante netto (CCN) si intende la differenza tra il capitale circolante lordo (CCL) o attività correnti e le passività correnti (p).
Le attività correnti sono rappresentante da tutti gli impieghi per i quali si prevede un realizzo a breve, ovvero nell’arco dei 12 mesi successivi, mentre si considerano passività correnti quelle per le quali si prevede il rimborso nell’arco dei 12 mesi successivi.
La nozione di cassa usata per la costruzione del rendiconto finanziario è più ampia rispetto a quella consueta che indica con questa espressione le sole somme disponibili nella cassa. Infatti, quando si parla di flussi di cassa si intende, oltre a tali somme, anche quelle disponibili nei conti correnti bancari e postali.
La costruzione del rendiconto finanziario richiede la disponibilità dei dati relativi a due Stati patrimoniali consecutivi, al Conto economico che li collega e ad ulteriori informazioni di ordine finanziario.
Chiaramente l’attendibilità delle informazioni ottenute dal rendiconto finanziario dipende dall’attendibilità dei dati di partenza.
Gli Stati patrimoniali andranno riclassificati in base alla liquidità-esigibilità degli impieghi e delle fonti.
A questo punto si evidenzieranno i flussi positivi (cioè le fonti) e quelli negativi (ovvero gli impieghi).
Sono flussi positivi:
- gli aumenti di passività;
- gli aumenti di capitale netto;
- le diminuzioni di attività;
- i ricavi.
Sono flussi negativi:
- gli aumenti di attività;
- le diminuzioni di passività;
- le diminuzioni di capitale netto;
- la distribuzione di utili;
- i costi.
I flussi così evidenziati sono dei valori grezzi che rappresentano esclusivamente delle differenze contabili. Pertanto sarà necessario effettuare delle rettifiche per passare dalle differenze contabili a delle variazioni che esprimano degli effettivi flussi finanziari.
Facciamo un esempio per comprendere meglio tale concetto.
Supponiamo che dall’esercizio n, all’esercizio n+1 si sia avuto un incremento del capitale sociale di 1.000. Questo dato rappresenta un flusso positivo grezzo. Ipotizziamo, però, che l’aumento di capitale sia dovuto alla capitalizzazione di una riserva straordinaria di utili presente in bilancio. La variazione contabile del capitale sociale, dunque, non esprime un effettiva variazione delle risorse finanziarie a disposizione dell’impresa. Quindi, sarà necessario effettuare una rettifica.
Il tipo di rettifiche da effettuare varia anche in base alla nozione di risorsa finanziaria usata per la costruzione del rendiconto finanziario (CCN o cassa o altra nozione).
Solamente a questo punto si è in grado di compilare il rendiconto finanziario che riporterà le variazioni rettificate dei flussi positivi e negativi.
Il prospetto di rendiconto adottato dall’impresa potrà presentarsi con forme diverse:
- a
sezioni contrapposte. In questo caso il prospetto evidenzia distintamente i flussi negativi e quelli positivi;
- a
sezioni divise accostate. In questa seconda ipotesi il prospetto evidenzia, per ogni causa, il flusso negativo e quello positivo;
- in
forma scalare, qualora il prospetto evidenzia una serie di risultati intermedi attraverso delle aggregazioni successive di dati.
Il rendiconto finanziario - OIC 10
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