RENDICONTO FINANZIARIO E IAS 7

IL RENDICONTO FINANZIARIO NEI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI

Aggiornato al 27.02.2008

Lo IAS 1, ovvero il principio contabile internazionale che fissa quali sono i documenti che compongono il bilancio d’esercizio, comprende tra questi anche il rendiconto finanziario. Dunque, mentre per il Codice civile e per i principi contabili nazionali, il rendiconto finanziario è un documento facoltativo, per gli IAS esso costituisce un documento obbligatorio.

Tuttavia, va sottolineato che, il principio contabile nazionale n.12, suggerisce di compilare tale documento che amplia le informazioni finanziarie desumibili dal bilancio evidenziando l’attività di investimento e di finanziamento effettuata nel corso dell’esercizio dall’impresa.

Tornando ai principi contabili internazionali, mentre l’obbligatorietà del rendiconto finanziario è desumibile dalla lettura dello IAS 1, le caratteristiche di tale documento e la sua struttura sono fissate dallo IAS 7.

Vediamo come deve essere costruito il rendiconto finanziario secondo tale principi contabile.

Il rendiconto finanziario deve essere costruito per evidenziare i flussi di cassa. In modo più preciso si parla di cash equivalents, ovvero investimenti finanziari a breve termine prontamente convertibili in moneta senza particolari rischi di perdita di valore (solitamente con scadenza inferiore ai 3 mesi dalla data in cui sono sorti).

A tal fine l’attività dell’impresa deve essere divisa in tre aree:

  • la gestione operativa, costituita dall’attività tipica dell’impresa;

  • la gestione di investimento, cioè quelle attività poste in essere con lo scopo di ottenere dei ricavi o dei flussi di cassa positivi;
  • la gestione finanziaria, cioè le attività collegate con la struttura finanziaria dell’azienda.

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Il rendiconto finanziario deve evidenziare il flusso di cassa prodotto da ciascuna di queste aree gestionali.

La variazione netta delle disponibilità liquide e dei mezzi equivalenti è data dalla somma algebrica delle disponibilità derivanti dalle tre diverse aree di attività o in esse impiegate.

Il cash flow derivante dall’attività operativa può essere calcolato con:

  • il metodo diretto;
  • il metodo indiretto.

Con il metodo diretto il cash flow derivante dalla gestione operativa è determinato come differenza tra gli incassi e i pagamenti lordi relativi alle principali classi di flussi, come i clienti, i fornitori, ecc..

Con il metodo indiretto il cash flow derivante dalla gestione operativa è determinato partendo dal risultato economico dell’esercizio ed effettuando le rettifiche relative a:

  • operazioni che non hanno determinato variazioni monetarie
  • componenti di reddito associati ai flussi derivanti dalle attività di investimento e di finanziamento.

Il metodo diretto è quello consigliato, tuttavia quello indiretto è maggiormente applicato nella pratica.

 
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