LA NATURA DEI FONDI DEL PASSIVO

I FONDI DEL PASSIVO PRESENTI NEL PIANO DEI CONTI DI UN'IMPRESA NON HANNO TUTTI LA STESSA NATURA

Aggiornato al 07.12.2006

In queste brevi note esamineremo la natura dei fondi passivi che possono essere presenti nel piano dei conti di un’impresa.
I cosiddetti fondi passivi si possono raggruppare in quattro distinte categorie, in base alla loro differente natura:

  • fondi di rettifica dell’attivo;

  • fondi aventi natura di debiti;

  • fondi per costi e perdite presunte future;

  • fondi per investimenti futuri.


Esamineremo ora distintamente ognuna di queste categorie vedendone le caratteristiche ed i principali fondi che possono essere annoverati in ognuna.

I fondi di rettifica dell’attivo sono poste passive aventi la funzione di correggere i maggiori valori iscritti nell’attivo, di conseguenza essi non sono vere e proprie passività.
I principali fondi di rettifica del passivo sono i fondi ammortamento. Il costo storico delle immobilizzazioni costituisce un costo pluriennale ovvero un costo che è sostenuto in un determinato esercizio, ma che cede la propria utilità in più esercizi. La ripartizione del costo pluriennale, tra i vari esercizi in cui esso cede la propria utilità all’azienda, è effettuato attraverso la tecnica dell’ ammortamento. Ciò significa che, contabilmente, al momento in cui è acquistata l’immobilizzazione, si rileva il suo costo storico, mentre tale costo è accollato ai vari esercizi di competenza rilevando, annualmente, un componente negativo di reddito detto ammortamento che è accantonato in un apposito fondo ammortamento.

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Tra i fondi di rettifica dell’attivo abbiamo poi i fondi di svalutazione (fondo svalutazione titoli, fondo svalutazione partecipazioni, fondo svalutazione crediti, fondo svalutazione magazzino, ecc..). Questi fondi di rettifica sono costituiti a fronte di una perdita di valore verificatasi in alcune attività, perdita che, tuttavia non é stata portata in diretta diminuzione del valore dei beni stessi.
Nei bilanci redatti secondo la IV Direttiva CEE i fondi di rettifica dell’attivo devono essere portati in diretta diminuzione dei valori delle relative attività cui si riferiscono.


I fondi aventi natura di debito accolgono dei veri e propri debiti dell’azienda verso terzi che sono tenuti distinti dagli altri debiti perché di essi non si conosce esattamente l’importo o la data di pagamento del debito stesso.
Due sono i fondi che sono compresi normalmente in questa categoria: il fondo di liquidazione del personale o f.do TFR e il fondo imposte e tasse.
Il fondo liquidazione del personale accoglie le somme che gradualmente l’azienda accantona per pagare il TFR ai dipendenti al momento della cessazione, per qualsiasi causa, del rapporto di lavoro.
Il fondo imposte e tasse accoglie le passività per imposte probabili, aventi ammontare o data di sopravvenienza indeterminati; comprende quindi i debiti tributari per accertamenti probabili o contenziosi in corso, che devono essere valutati in base al presumibile esito degli stessi.


I fondi per costi e perdite future sono costituiti a fronte di costi o perdite di probabile futura manifestazione che concorrono alla formazione del reddito del periodo in esame.
Tra essi abbiamo:

  • i fondi per autoassicurazione, tipici nelle aziende che svolgono attività soggette a rischi particolari (furti, incendi, avarie, ecc..). Qualora si ritiene non conveniente ricorrere a forme di assicurazione esterne, o insieme ad esse, si può ritenere utile imputare a ciascun esercizio, dei componenti negativi di reddito di entità presunta;


  • i fondi di manutenzione costituiti per far fronte a costi di manutenzione di carattere ordinario al fine di distribuirli uniformemente nel tempo;


  • i fondi per perdite future che sono costituiti per far fronte a particolari rischi da cui possono scaturire delle perdite, il cui valore presunto è anticipato all’esercizio presente (fondi per perdite su crediti, per perdite su cambi, per perdite su titoli, ecc..).




I fondi per investimenti futuri sono costituiti imputando dei componenti negativi di reddito all’esercizio al solo scopo di trattenere della ricchezza nell’impresa in vista dell’effettuazione di programmi di investimenti. Rientrano in questa categoria i fondi per ristrutturazione o rinnovamento impianti e i fondi per acquisto di beni.
E’ evidente che tali fondi hanno le stesse finalità delle riserve di utili e, dunque, possono essere più opportunamente costituiti destinando, una parte di utili conseguiti, a tali finalità.

 
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