FONDO SVALUTAZIONE CREDITI

LE REGOLE CONTABILI PER DETERMINARE L'IMPORTO DA ACCANTONARE AL FONDO

Aggiornato al 01.09.2017

I crediti vengono esposti nello Stato patrimoniale in base a due criteri diversi:


Anche le imprese che redigono il bilancio ordinario possono applicare il criterio del presunto valore di realizzo ai crediti, se gli effetti sul bilancio sono irrilevanti cosa che accade, in genere, per i crediti a breve termine, cioè con scadenza inferiore a 12 mesi.

Qualunque sia il criterio adottato nella valutazione dei crediti, questi devono essere esposti in bilancio al netto delle svalutazioni necessarie per ricondurli al valore di presumibile realizzo.

Il valore al quale i crediti sono iscritti in contabilità deve essere rettificato con la costituzione di un fondo svalutazione crediti la cui entità deve tenere conto di tutti quegli indicatori che possono far ritenere che un credito abbia perso valore. Ad esempio:

  • delle significative difficoltà finanziarie del debitore;
  • una violazione del contratto, come un inadempimento o il mancato pagamento di interessi o del capitale;
  • la probabilità che il debitore venga dichiarato fallito o attivi altre procedure di ristrutturazione finanziaria;
  • eventuali condizioni economiche nazionali o locali sfavorevoli o cambiamenti in negativo nelle condizioni economiche del settore di appartenenza del debitore.

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La verifica dell’esistenza degli indicatori di perdita di valore va fatta:

  • quando il numero dei crediti è limitato, per ogni singolo credito. In questo caso si analizzano i crediti singolarmente e si determinano le situazioni di inesigibilità già manifestatesi e le ulteriori perdite che potranno subire i crediti iscritti in bilancio in base all’esperienza maturata nel tempo tenendo conto delle condizioni economiche generali, del settore specifico in cui opera l’impresa, del rischio paese, dell’anzianità dei crediti scaduti;
  • quando il numero dei crediti è elevato e nessuno di essi è di importo particolarmente rilevante per cui i crediti sono estremamente frazionati, a livello di portafoglio crediti. In questo caso i crediti devono essere raggruppati in gruppi che abbiano caratteristiche di rischio simili. Ad esempio, possono essere raggruppati per:
    • settore economico di appartenenza del debitore;
    • area geografica;
    • presenza di garanzie;
    • classi di scaduto.

    Le perdite presunte su crediti possono essere determinate applicando, ai gruppi così formati, delle formule come ad esempio una percentuale sui crediti risultanti dal bilancio al termine dell’esercizio che sia in grado di rappresentare le perdite mediamente rilevate negli esercizi precedenti. Il valore così determinato può essere eventualmente corretto per tenere conto della attuale congiuntura;
  • quando il numero dei crediti è elevato, ma alcuni di essi sono particolarmente significativi, a livello di singolo credito per quelli individualmente significativi e a livello di portafoglio per i restanti crediti.

Nel caso di crediti assistiti da garanzie reali, come il pegno, l’ipoteca, la fideiussione, l’accantonamento al fondo deve tenere conto degli effetti relativi all’ escussione delle garanzie.

Nel caso di crediti assicurati, l’accantonamento al fondo deve tenere conto solamente della quota non coperta dall’assicurazione a condizione che vi sia la ragionevole certezza che la società di assicurazione riconosca l’indennizzo.

 
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