RITENUTE ALLA FONTE

IN COSA CONSISTONO LE RITENUTE ALLA FONTE E COME SI DIFFERENZIANO

Aggiornato al 31.05.2011

Il sistema delle ritenute alla fonte ha come finalità quella di avvicinare il momento della percezione del reddito al momento del pagamento del tributo.

Il meccanismo delle ritenute alla fonte si basa sulla figura del sostituto di imposta, cioè il datore di lavoro, l’ente pensionistico o un altro soggetto che, per legge, si sostituisce in tutto o in parte al contribuente nei rapporti con l’Amministrazione finanziaria.

Tale soggetto ha l’obbligo di trattenere, dai compensi, dai salari, dalle pensioni o da altri redditi che deve corrispondere, le imposte dovute in tutto o in parte.

Le somme trattenute, dette appunto ritenute alla fonte, devono essere versate dal sostituto d’imposta allo Stato.


Esempio:
il datore di lavoro deve trattenere dai salari e dagli stipendi corrisposti ai propri dipendenti parte dell’IRPEF dovuta da questi ultimi. La ritenuta operata viene versata dal datore di lavoro allo Stato.

Le ritenute si differenziano in due categorie:

  • ritenute a titolo di acconto;
  • ritenute a titolo di imposte.

La ritenuta alla fonte è a titolo di acconto quando essa rappresenta solamente un acconto di quanto dovuto dal soggetto sostituito, all’erario.

Per comprendere meglio il suo funzionamento facciamo un esempio.


Esempio: A corrisponde a B una somma di 2.000 euro sulla quale applica una ritenuta a titolo di acconto di 400 euro.
B deve dichiarare la somma di 2.000 euro nella sua dichiarazione dei redditi. Una volta calcolata l’imposta dovuta egli potrà detrarre la ritenuta subita di 400 euro dall’imposta dovuta.

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Supponiamo la seguente situazione


Ritenuta a titolo di acconto

La ritenuta alla fonte è a titolo di imposta quando essa colpisce il reddito in modo definitivo con la conseguenza che i compensi percepiti non vanno inclusi nella dichiarazione dei redditi del sostituito e la ritenuta subita non va portata in detrazione dell’imposta dovuta da quest’ultimo.


Esempio:
A corrisponde a B una somma di 2.000 euro sulla quale applica una ritenuta a titolo di imposta di 359 euro.
B non deve dichiarare la somma di 2.000 euro nella sua dichiarazione dei redditi. Una volta calcolata l’imposta non porta in detrazione la ritenuta subita di 359 euro dall’imposta dovuta.


Ipotizzando che B abbia percepito, oltre ai 2.000 euro soggetti a ritenuta a titolo d’imposta, anche altri redditi per 8.000 euro avremo:


Ritenuta a titolo d'imposta

 
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