MERCI IN LAVORAZIONE PRESSO TERZI
ESPOSIZIONE IN BILANCIO DELLE MERCI IN LAVORAZIONE PRESSO TERZI
Le imprese che ricorrono alla lavorazione presso terzi si trovano ad affrontare il problema della esposizione in bilancio delle merci, delle materie prime, dei semilavorati consegnati ad altre imprese per essere da queste lavorate.
In particolare ci si chiede se esse debbano essere esposte o meno in bilancio tra i conti d’ordine.
A tale proposito si rammenta che l’art.24 del Codice civile, comma 3, prevede che
in calce allo Stato Patrimoniale devono risultare le garanzie prestate direttamente o indirettamente, distinguendosi tra fideiussioni, avalli, altre garanzie personali e garanzie reali, ed indicando separatamente, per ciascun tipo, le garanzie prestate a favore di imprese controllate e collegate, nonché di controllanti e di imprese sottoposte al controllo di queste ultime; devono inoltre risultare gli altri conti d’ordine.
Il principio contabile n.22 chiarisce che sono espressamente menzionati dal Codice civile i conti d’ordine attivabili al sistema dei rischi, ma la prescrizione conclusiva fa intendere chiaramente l’obbligo di indicare altri conti d’ordine per la cui individuazione occorre seguire i principi generali contenuti nell’art.2423 del Codice civile, della chiarezza e della esposizione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico conseguito.
Per questa ragione il principio contabile n.22 prevede che vengano indicati nello Stato patrimoniale i conti d’ordine relativi ai rischi, agli impegni e ai beni di terzi.
Di conseguenza non viene richiesta l’indicazione dei beni dell’impresa presso terzi tra i conti d’ordine da esporre nello Stato Patrimoniale.
Lavorazione presso terzi
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