REVERSE CHARGE CELLULARI

COME FUNZIONA IL REVERSE CHARGE PER I TELEFONI CELLULARI

Aggiornato al 01.01.2019

Le cessioni dei telefoni cellulari sono soggette al meccanismo del revese charge (inversione contabile). In altre parole, il cedente non applica l’IVA sulla cessione. L’imposta viene versata all’erario dall’acquirente (art.17, comma 6, lettera b, DPR 633/72).

Vediamo nel dettaglio quando si applica tale meccanismo.


Il meccanismo del reverse charge si applica:

  • alle cessioni dei soli telefoni cellulari e non alle cessioni dei componenti ed accessori (caricabatterie, auricolari, ecc..), a meno che la loro cessione non rientri nell’ambito dell’operazione principale.

    In quest’ultimo caso si tratterebbe di un’operazione accessoria alla quale si applica lo stesso trattamento IVA previsto per la cessione principale secondo quanto disposto dall’art.12 del DPR 633/72;

  • alle cessioni di cellulari effettuate nella fase distributiva che precede il commercio al dettaglio.

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    Quindi le vendite effettuate dai commercianti al dettaglio sono sempre assoggettate ad IVA anche se l’acquirente è un’impresa o un professionista titolare di partita IVA.

    Sulle vendite effettuate dai grossisti a soggetti passivi IVA si applica il meccanismo dell’inversione contabile.

    Inoltre l’inversione contabile non si applica nell’ipotesi di cessione di telefoni cellulari, effettuate da soggetti diversi dai commercianti al dettaglio, accessoria rispetto alla fornitura principale del traffico telefonico.


Ricapitolando:


Cessioni di cellularie  IVA

Infine si fa presente che l’obbligo di adottare il reverse charge sui telefoni cellulari si applica alle operazioni effettuate fino al 30 giugno 2022.

 
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