I MUTUI PASSIVI

IL FINANZIAMENTO A MEDIO E LUNGO TERMINE TIPICO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Aggiornato al 11.10.2007

Ogni impresa si finanzia ricorrendo sia a capitale di proprietà che a capitale di terzi. Tra le fonti esterne di finanziamento a medio e lungo termine quella più frequente nelle piccole e medie imprese è rappresentata dai mutui passivi. Infatti, le imprese di dimensioni più modeste, che in genere sono imprese individuali, società di persone o Srl, non possono ricorrere ad altre forme di prestito consolidato come le obbligazioni.

Il mutuo, a seconda della scadenza, può rappresentare un finanziamento a lungo termine oppure a breve termine. In genere hanno una scadenza a lungo termine i crediti fondiari ed edilizi concessi dagli Istituti di credito fondiario o dalle sezioni di credito autonome delle Banche autorizzate a compiere operazioni con scadenza superiore al breve termine. I mutui fondiari, in genere, hanno una durata da 10 a 20 anni. Invece, hanno una scadenza a medio termine i crediti industriali che hanno lo scopo di finanziare l’acquisto di beni strumentali e di immobilizzazioni tecniche.

I mutui sono assistiti da garanzia reale (ipoteca), la quale spesso è integrata anche da una garanzia personale (fideiussione).

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La concessione del mutuo presuppone un affidamento, quindi una fase nella quale, oltre ad una perizia tecnica circa l’entità dei beni ipotecabili, l’istituto di credito formula un giudizio di merito relativo alla economicità del progetto di investimento a cui è destinato il finanziamento e alla capacità dell’impresa di far fronte agli impegni assunti restituendo il capitale preso a prestito e pagando gli interessi maturati.

Una volta concesso il mutuo, stabilita la sua entità, la durata e le altre condizioni relative al finanziamento accordato si predispone il piano di ammortamento finanziario del prestito. Esso stabilisce quali sono le rate da rimborsare alle varie scadenze: rate che comprendono il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi. Le rate possono essere semestrali, trimestrali, mensili, ecc…

Il piano di ammortamento può prevedere che il rimborso del prestito avvenga con rate decrescenti o con rate costanti. Nel primo caso l’impresa rimborsa una quota costante di capitale e degli interessi via via decrescenti. Nel secondo caso, invece, l’impresa rimborsa una quota crescente di capitale e degli interessi decrescenti.

Il costo del mutuo è rappresentato dagli interessi che l’impresa deve pagare per il capitale preso a prestito, le spese per l’istruttoria e quelle per le perizie poste in atto dall’istituto di credito, le imposte di registro relative all’iscrizione dell’ipoteca.

 
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