TRATTAMENTO FISCALE DELLE SLOT MACHINE

QUANDO È DOVUTA LA PREU E QUANDO SONO DOVUTE ISI E IVA

Aggiornato al 26.01.2023

In questo approfondimento vedremo quali sono le imposte che gravano sulle somme giocate con le slot machine.


IMPOSTE INDIRETTE

Le imposte indirette interessate sono tre:

  • il Preu ovvero il PRelievo Erariale Unico;
  • l’Isi, cioè l’Imposta Sugli Intrattenimenti;
  • l’IVA.


APPARECCHI CHE ELARGISCONO PREMI IN DENARO

Le somme giocate mediante apparecchi che elargiscono premi in denaro sono soggette al pagamento del Preu.

Il Preu è dovuto dal Concessionario e viene determinato applicando una percentuale sull’ammontare delle somme giocate.

Il Concessionario, inoltre, è tenuto al pagamento di un canone all’Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato.


Per quanto riguarda l'IVA, occorre ricordare che l'art.10 del DPR 633/72, al comma 1 punto 6, stabilisce che sono esenti dall'imposta le operazioni relative alla raccolta delle giocate. Inoltre, l'art.1 c.497 della L.311/2004 prevede che l’esenzione si applica anche ai rapporti tra i concessionari della rete per la gestione telematica e i terzi incaricati della raccolta.

Dalla lettura delle due norme appare evidente che l'esenzione sicuramente si applica alle operazioni di raccolta relativamente al rapporto tra concessionario e gestore, mentre meno chiaro è sempre apparso il trattamento IVA relativo al rapporto tra gestore ed esercente, generando molti contenziosi tra l'Amministrazione finanziaria e i contribuenti.

La tesi prevalente era quella che l'esenzione si potesse estendere anche a tale rapporto dato che le prestazioni rese dall'esercente si debbono considerare essenziali ai fini della raccolta: infatti il contratto che intercorre tra il gestore e l'esercente rappresenta uno degli strumenti mediante i quali si realizza la raccolta delle giocate, e ciò a prescindere dallo specifico contenuto del contratto in essere, con la conseguenza che l'operazione dovrebbe essere considerata esente ai fini IVA.

Le sentenze della Corte di Cassazione del 16 giugno 2021 (sentenze n. 16951, 16952, 16953, 16954, 16955) hanno ribaltanto tale orientamento: secondo la Cassazione nessuna prestazione può essere considerata attività di raccolta delle giocate in mancanza di un affidamento diretto da parte del concessionario, con la conseguenza che si possono considerare esenti solamente le prestazioni che avvengono nell'ambito dei rapporti intrattenuti direttamente con il concessionario: quindi nel rapporto tra concessionario e gestore oppure nel rapporto tra concessionario ed esercente se tra essi vi è un rapporto diretto che ha per oggetto la raccolta in senso stretto delle giocate.

Sempre secondo il parere della Corte di Cassazione non è applicabile ai rapporti tra gestore ed esercente neppure la norma relativa alle prestazioni accessorie contenuta nell'art.12 del DPR 633/72. Si ricorda che, secondo tale disposizione, le prestazioni accessorie seguono il medesimo trattamento IVA della prestazione principale. Se tale disposizione fosse applicabile, essendo la prestazione principale intercorsa tra cessionario e gestore esente da IVA, lo sarebbe anche la prestazione accessoria intercorsa tra gestore ed esercente. Tuttavia la Corte di Cassazione ha ritenuto che tale fattispecie non è applicabile in quanto la prestazione principale ha come diretto beneficiario il concessionario, mentre quella ritenuta accessoria (ma che tale non è) ha come beneficiario il gestore, quindi due soggetti diversi, mentre le prestazioni accessorie di cui parla l'art.12 hanno lo stesso beneficiario della prestazione principale.


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APPARECCHI CHE NON ELARGISCONO PREMI IN DENARO

Le somme giocate mediante apparecchi che non elargiscono premi in denaro sono soggette al pagamento dell’ISI e dell’IVA.


IMPOSTE DIRETTE

Per quanto concerne le imposte dirette i ricavi di competenza conseguiti mediante entrambi i tipi di apparecchi costituiscono ricavi da reddito d’impresa. Come per gli altri redditi d’impresa, anche in questo caso, si applica il principio di competenza.

Il ricavo, tanto per il gestore che per l’esercente, è rappresentato esclusivamente dai compensi loro spettanti.

 
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