ASSEGNI FAMILIARI E PART-TIME

LE REGOLE RELATIVE AGLI ASSEGNI FAMILIARI NEL CASO DI LAVORO PART-TIME

Aggiornato al 30.07.2008

L’assegno al nucleo familiare è prestazione previdenziale integrativa della retribuzione. Essa spetta, in linea di massima, a tutti i lavoratori dipendenti con familiari a carico, il cui reddito complessivo non supera determinati importi.

Ma cosa accade se il lavoratore dipendente è un lavoratore part-time?

Per i lavoratori a tempo parziale il computo dell’assegno al nucleo familiare deve essere effettuato per ciascuna settimana, anche nel caso di retribuzione mensile.

Il fattore determinante da considerare per stabilire la misura dell’assegno spettante è rappresentato dal numero delle ore settimanali previste dal contratto.

Se il lavoratore part-time presta la propria opera per almeno 24 ore nella settimana, egli ha diritto agli assegni nella misura intera.

Se, invece, il lavoratore part-time presta la propria opera per meno di 24 ore settimanali, gli spettano tanti assegni giornalieri quante sono le giornate di lavoro effettivamente prestate qualunque sia il numero delle ore lavorate nella giornata.

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In questo caso, nell’ipotesi di settimana corta, il sabato non lavorato resta escluso dal calcolo.

Esempio:

  • Caso I - lavoratore part-time che presta 4 ore al giorno per 6 giorni lavorativi la settimana: assegno spettante in misura intera.
  • Caso II - lavoratore part-time che presta 5 ore al giorno per 5 giorni lavorativi la settimana: assegno spettante in misura intera.
  • Caso III - lavoratore part-time che presta 4 ore al giorno per 5 giorni lavorativi la settimana (sabato escluso): tanti assegni giornalieri quante sono le giornate di lavoro effettivamente prestate ovvero 5 assegni giornalieri.

Può accadere anche che lo stesso lavoratore svolta la propria attività presso più aziende, essendo impiegato in ognuna di esse con contratto part-time.

In questo caso egli avrà diritto all’assegno per il nucleo familiare solo per l’attività principale, intesa come quella che impegna maggior tempo o costituisce la fonte principale di guadagno.

Se poi dovesse accadere che non si possa individuare l’attività principale, gli assegni sono corrisposti direttamente dall’I.N.P.S.

 
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