COSTI PER IL TRASFERIMENTO E IL RIPOSIZIONAMENTO DEI CESPITI
QUANDO SONO CAPITALIZZABILI
Aggiornato al 05.12.2017
I costi per il trasferimento e il riposizionamento di uno o più cespiti possono essere distinti in tre categorie diverse:
-
costi
per il
trasferimento
e il
riposizionamento
di
linee di produzione
o
interi stabilimenti
nell’ambito della definizione di un nuovo lay-out della produzione. Tali costi sono
capitalizzabili
solamente se comportano un
beneficio futuro misurabile
in termini di ampliamento o miglioramento della capacità produttiva dell’impresa che si rifletta in una
riduzione dei costi di produzione
sostenuti.
L’ammortamento di tali costi deve avvenire in un periodo di tempo relativamente breve, compreso tra 3 e 5 anni;
- costi relativi a trasferimenti per cessata locazione o per necessità di sgombero dei locali prima occupati. Tali costi non sono in nessun caso capitalizzabili;
- costi sostenuti per il trasferimento e riposizionamento di singoli cespiti. Tali costi sono considerati costi incrementativi del valore di iscrizione del cespite stesso, se ricorrono i presupposti per una loro capitalizzazione.
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