LA RICONCILIAZIONE BANCARIA

LA RICONCILIAZIONE TRA I SALDI DELL'ESTRATTO CONTO E QUELLI DEL PARTITARIO "BANCA C/C"

Aggiornato al 31.03.2010

Esaminamo, di seguito, cosa accade se nel rapporto di c/c bancario, il correntista è un’impresa.

L'azienda registra le operazioni in contabilità usando il metodo della partita doppia applicato al sistema del capitale e del risultato economico. Tale metodo presuppone che i fatti di gestione siano rilevati nel momento della loro manifestazione finanziaria, cioè nel momento in cui si verificano entrate o uscite di denaro, aumenti o diminuzioni di crediti, aumenti o diminuzione di debiti.

Questa regola riguarda tutte le operazioni compiute dall’impresa, dunque anche quelle relative alle banche.

L’impresa può essere titolare di un solo c/c bancario o, come accade più spesso soprattutto nelle imprese di medie e grandi dimensioni, può aver acceso dei c/c presso varie banche. Le operazioni compiute con ciascuna di esse saranno registrate in Partita Doppia sul libro giornale e confluiranno sulla scheda di mastro intestata a ciascuna delle banche di cui l’impresa è cliente.

Periodicamente la banca invia l’estratto conto. L’impresa dovrà, dunque, controllare tale documento con le risultanze contabili della scheda intestata alla banca al fine di rilevare eventuali errori e, se necessario, in modo da provvedere alla correzione degli stessi.

Il controllo viene fatto utilizzando dei prospetti cosiddetti di riconciliazione bancaria: essi servono ad individuare le differenze tra i dati che risultano dall’estratto conto e i dati che risultano dalla contabilità dell’impresa.

Il prospetto può assumere vari aspetti. Di seguito riportiamo un esempio:



Prospetto riconciliazione bancaria:


Esempio di prospetto per la riconciliazione bancaria

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Ai fini della riconciliazione bancaria possiamo distinguere le operazioni in tre diverse categorie:

  • operazioni che risultano dall’estratto conto inviato dalla banca e dalla contabilità dell’impresa. Per esse non si pone nessun problema: infatti, si tratta di operazioni che sicuramente sono state registrate correttamente;
  • operazioni che non risultano dall’estratto conto, ma risultano dalla contabilità dell’impresa. Per queste operazioni occorre verificare se è stato commesso o meno un errore. La differenza, infatti, può essere dovuta a due diverse cause:
    • è stato commesso un errore di registrazione. Ad esempio la stessa operazione può essere stata registrata due volte o può essere stata registrata un’operazione inesistente. In questa ipotesi, una volta accertato l’errore esso deve essere eliminato con una rettifica operata in contabilità;
    • l’operazione è già stata registrata dall’impresa, ma non ancora dalla banca. L’esempio tipico è quello del pagamento di un fornitore a mezzo assegno. L’operazione è registrata dall’impresa nel momento dell’emissione dell’assegno, mentre la banca registra l’operazione quando il beneficiario ne richiede il pagamento. In questo caso l’impresa non deve procedere a nessuna rettifica: dovrà limitarsi a controllare che l’assegno risulti sull’estratto conto successivo;
  • operazioni che non risultano dalla contabilità dell’impresa, ma risultano dall’estratto conto. In questo caso, molto probabilmente, l’impresa ha omesso di effettuare la registrazione di un’operazione relativa alla banca. Tuttavia potrebbe trattarsi anche di un errore commesso dalla banca: in questo caso occorre rivolgersi all’istituto di credito per contestare la correttezza dell’estratto conto.

 
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