ESEMPIO DI CALCOLO DEL COSTO AMMORTIZZATO DI UN DEBITO
IL VALORE DA ISCRIVERE IN BILANCIO NEL CASO DI DEBITI VALUTATI AL COSTO AMMORTIZZATO
Vediamo, di seguito, un esempio su come va calcolato il costo ammortizzato di un debito.
Ricordiamo che i debiti, vanno iscritti in bilancio, in base al costo ammortizzato tenuto conto del fattore temporale.
Il criterio del costo ammortizzato presuppone la ripartizione temporale dei flussi di una passività finanziaria effettuata in base al criterio dell’interesse effettivo.
La necessità di tener conto del fattore temporale impone la rilevazione ad un valore attuale calcolato tenendo conto del tasso di mercato se questo è significativamente diverso dal tasso desumibile dalla condizioni contrattuali.
Esempio:
la Alfa Srl contrae, in data 01/01 dell’anno x un mutuo della durata di 5 anni del valore di 300.000 euro.
Il tasso di interesse annuo è pari al 3%.
Gli interessi devono essere corrisposti in rate annuali posticipate il 31/12 di ogni anno.
Le spese di istruttoria e perizia, addebitate dalla banca al momento dell’erogazione del prestito, ammontano a 3.300 euro.
La quota capitale deve essere rimborsata in una sola rata alla scadenza.
Il capitale iniziale ricevuto dall’impresa al momento dell’erogazione del mutuo è dato dalla differenza tra il valore nominale del mutuo (300.000) e le spese di istruttoria e perizia (3.300). Esso è pari a 296.700.
L’interesse annuo nominale è pari a:
300.000 x 3% = 9.000.
Il capitale finale che dovrà essere restituito alla banca alla scadenza del prestito è dato dal valore nominale del prestito aumentato dell’ultima rata di interessi. Ovvero:
300.000 + 9.000 = 309.000.
A questo punto è necessario calcolare il tasso di interesse effettivo. Ricordiamo che esso viene calcolato al momento della rilevazione iniziale del debito ed è utilizzato per la valutazione successiva del debito. Il tasso di interesse effettivo è il tasso interno di rendimento, costante lungo la durata del debito, che rende uguale il valore attuale dei flussi finanziari derivati dal debito e il suo valore di rilevazione iniziale.
Quindi calcoliamoci il Tasso Interno di Rendimento (TIR).
Avendo il mutuo la durata di 5 anni, la formula da applicare è la seguente:
CIn - I (1+i)
-1
- I (1+i)
-2
- I (1+i)
-3
- I (1+i)
-4
- CFin (1+i)
-5
= 0.
Dove:
CIn è il capitale iniziale
I è l’interesse annuo
CFin è il capitale finale.
Sostituendo i nostri valori avremo:
296.700 + 9.000 (1+i)
-1
+ 9.000 (1+i)
-2
+ 9.000 (1+i)
-3
+ 9.000 (1+i)
-4
+ 309.000 (1+i)
-5
= 0.
Più semplicemente possiamo impostare i nostri dati in una tabella excel. Il capitale iniziale lo indichiamo senza segno (è un’entrata finanziaria, dunque positiva). Tutti gli altri valori li facciamo precedere dal segno meno (poiché si tratta di uscite finanziarie).
Applichiamo, quindi, la formula finanziaria TIR.COST: inseriamo:
- nel campo Val l’intervallo di celle nelle quali abbiamo indicato i flussi finanziari;
- lasciamo in bianco il campo ipotesi.
Il nostro TIR è pari al 3,242%.
Ora dobbiamo confrontare
- il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali;
con
- il tasso di interesse di mercato.
Nel nostro esempio, non essendoci sconti, abbuoni o commissioni, il tasso desumibile dal contratto è uguale al tasso nominale.
Inoltre supponiamo che tale tasso non sia significativamente diverso da quello di mercato. Di conseguenza non è necessario procedere alla attualizzazione.
Pertanto il valore al quale il mutuo va iscritto in bilancio al momento in cui viene contratto (nel nostro esempio 01/01 dell’anno x) è pari a 296.700 euro.
Al termine dell’esercizio
(31/12 anno x), per determinare il valore da iscrivere in bilancio, occorre:
- calcolare gli
interessi
sul valore contabile del credito all’inizio dell’esercizio, o alla più recente data di rilevazione, usando il
tasso di interesse effettivo.
Nel nostro esempio:
296.700 x 3,242% = 9.619;
-
aggiungere,
gli
interessi
ottenuti, al precedente valore contabile del credito;
costo ammortizzato precedente x TIR = interesse maturato
296.700 + 9.619 = 306.319
-
sottrarre
i
pagamenti
per interessi e capitale intervenuti nel periodo.
Nel nostro caso c’è stato il pagamento dei soli interessi, dato che il capitale verrà restituito alla scadenza. Quindi
306.319 - 9.000 = 297.319.
Questo è il valore a cui deve essere iscritto, in bilancio, nell’esercizio successivo.
E si dovrà procedere così per tutti i successivi esercizi fino all’estinzione del mutuo.
Riportiamo, nella tabella che segue, i dati da indicare in bilancio nei 5 esercizi in esame:
Valutazione dei crediti
Scritture contabili mutuo rilevato al costo ammortizzato
Rateo interessi passivi su mutui
Attualizzazione debito valutato al costo ammortizzato
Crediti commerciali a lungo termine
Interessi attivi su crediti commerciali
Attualizzazione crediti infruttiferi
Crediti commerciali a lungo termine nello Stato patrimoniale
Svalutazione crediti