ATTUALIZZAZIONE DEL DEBITO VALUTATO AL COSTO AMMORTIZZATO

COME SI PROCEDE AD ATTUALIZZARE UN DEBITO VALUTATO AL COSTO AMMORTIZZATO

Aggiornato al 01.09.2017

Vediamo, attraverso un esempio, come si procede ad attualizzare un debito valutato al costo ammortizzato.

Innanzitutto precisiamo che, in sede di rilevazione iniziale, è necessario procedere all’attualizzazione se il tasso desumibile dalle condizioni contrattuali è significativamente diverso dal tasso di mercato.


Esempio:
la Alfa Srl ha contratto, in data 01/01 dell’anno x, un debito della durata di 5 anni del valore di 100.000 euro.
Il tasso di interesse annuo è pari al 2%.
Gli interessi devono essere corrisposti in rate annuali posticipate il 31/12 di ogni anno.
Supponiamo che le spese di istruttoria ammontino a 1.000 euro, mentre le spese di transazione siano pari a 3.000 euro.
La quota capitale deve essere rimborsata in una sola rata alla scadenza.
Il tasso di mercato è pari al 5%
.

Ricordiamo che le spese di istruttoria e i costi di transazione vanno a diminuire il valore di rilevazione iniziale dei debiti.

Ora, noi dobbiamo confrontare il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali con il tasso di interesse di mercato.


A tale proposito occorre tenere presente che i costi di transazione:

  • entrano nel calcolo del tasso di interesse effettivo;
  • non entrano nel calcolo del tasso di interesse desunto dalle condizioni contrattuali.

Quindi, per determinare il tasso di interesse desunto dalla condizioni contrattuali dobbiamo partire dal flusso in entrata iniziale che tenga conto:

  • del valore nominale del debito;
  • delle spese di istruttoria.

Mentre non deve tenere conto delle spese di transazione.

Quindi il flusso iniziale in entrata sarà:


100.000 - 1.000 = 99.000.

Ora, grazie ad un foglio excel, calcoliamo il tasso di interesse desunto dalle condizioni contrattuali (per le spiegazioni sulle modalità di impostazione e di calcolo di tale foglio si veda Esempio di calcolo del costo ammortizzato di un debito).


Tasso d’interesse desumibile dalle condizioni contrattuali

Nel nostro esempio, il tasso d’interesse desumibile dalle condizioni contrattuali ammonta a 2,213%.

Qualora non vi fossero stati costi di transazione, il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali sarebbe stato uguale al tasso di interesse nominale.

Nel nostro esempio il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali (2,213%) è sensibilmente diverso dal tasso di mercato (5%). Di conseguenza il valore di iscrizione iniziale del debito è uguale al valore attuale dei flussi finanziari futuri aumentato dei costi di transazione.

Riportiamo, in un foglio excel, i soli flussi finanziari in uscita:


Attualizzazione debito valutato al costo ammortizzato

Ora calcoliamo il valore attuale applicando la funzione VAN:


Attualizzazione debito valutato al costo ammortizzato

Come tasso di interesse, indichiamo quello di mercato (5% ovvero 0,05).


Attualizzazione debito valutato al costo ammortizzato

Nei campi Val1, Val2, Val3, ecc.. indichiamo le uscite periodiche.

Il valore che otteniamo è 87.012.

Esso rappresenta il valore attuale dei flussi finanziari futuri. A tale valore dobbiamo sottrarre i costi di transazione per ottenere il valore di rilevazione iniziale.

Ovvero:


87.012 - 3.000 = 84.012.

Il flusso finanziario iniziale in entrata è dato dalla differenza tra il valore nominale del debito, le spese di istruttoria e i costi di transazione:


100.000 - 1.000 - 3.000 = 96.000.

Determiniamo ora la differenza tra il flusso finanziario iniziale e il valore di rilevazione iniziale:


96.000 - 84.012 = 11.988.

Tale differenza deve essere rilevata tra i proventi finanziari, a meno che la sostanza dell’operazione o del contratto non portino ad attribuire a tale componente una diversa natura.

La nostra rilevazione iniziale del debito, dunque, sarà la seguente:

Data Conto Importo Dare Importo Avere
01/01/x BANCA C/C 96.000  
01/01/x DEBITI FINANZIARI   84.012
01/01/x PROVENTI FINANZIARI   11.988

A questo punto è necessario determinare il tasso di interesse effettivo per le rilevazioni successive che è pari a 5,772% (per le spiegazioni sulle modalità di impostazione e di calcolo si veda Esempio di calcolo del costo ammortizzato di un debito).

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Tasso di interesse effettivo

Ora calcoliamo il valore contabile alla fine del primo esercizio e di quelli successivi:


Rilevazione di un debito al costo ammortizzato attualizzato

Al 31/12 dell’anno x occorre rilevare gli interessi di competenza e il pagamento degli interessi dovuti. La differenza andrà a rettificare il valore dei Debiti finanziari:

Data Conto Importo Dare Importo Avere
31/12/x INTERESSI PASSIVI SU DEBITI FINANZIARI 4.849  
31/12/x BANCA C/C   2.000
31/12/x DEBITI FINANZIARI   2.849

Al 31/12 dell’anno x+1, la scrittura da redigere sarà:

Data Conto Importo Dare Importo Avere
31/12/x INTERESSI PASSIVI SU DEBITI FINANZIARI 5.014  
31/12/x BANCA C/C   2.000
31/12/x DEBITI FINANZIARI   3.014

E così via.

Infine, osserviamo che il totale degli interessi di competenza (25.988) non è altro che la somma:

  • degli interessi corrisposti al creditore (2.000 x 5 = 10.000);
  • delle spese di istruttoria e delle spese di transazione (1.000 + 3.000 = 4.000);
  • dei proventi finanziari determinati in seguito alla attualizzazione (11.988).

 
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