ATTUALIZZAZIONE DEL DEBITO VALUTATO AL COSTO AMMORTIZZATO
COME SI PROCEDE AD ATTUALIZZARE UN DEBITO VALUTATO AL COSTO AMMORTIZZATO
Vediamo, attraverso un esempio, come si procede ad attualizzare un debito valutato al costo ammortizzato.
Innanzitutto precisiamo che, in sede di rilevazione iniziale, è necessario procedere all’attualizzazione se il tasso desumibile dalle condizioni contrattuali è significativamente diverso dal tasso di mercato.
Esempio:
la Alfa Srl ha contratto, in data 01/01 dell’anno x, un debito della durata di 5 anni del valore di 100.000 euro.
Il tasso di interesse annuo è pari al 2%.
Gli interessi devono essere corrisposti in rate annuali posticipate il 31/12 di ogni anno.
Supponiamo che le spese di istruttoria ammontino a 1.000 euro, mentre le spese di transazione siano pari a 3.000 euro.
La quota capitale deve essere rimborsata in una sola rata alla scadenza.
Il tasso di mercato è pari al 5%.
Ricordiamo che le spese di istruttoria e i costi di transazione vanno a diminuire il valore di rilevazione iniziale dei debiti.
Ora, noi dobbiamo confrontare il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali con il tasso di interesse di mercato.
A tale proposito occorre tenere presente che i
costi di transazione:
- entrano nel calcolo del tasso di interesse effettivo;
- non entrano nel calcolo del tasso di interesse desunto dalle condizioni contrattuali.
Quindi, per determinare il tasso di interesse desunto dalla condizioni contrattuali dobbiamo partire dal flusso in entrata iniziale che tenga conto:
- del valore nominale del debito;
- delle spese di istruttoria.
Mentre non deve tenere conto delle spese di transazione.
Quindi il flusso iniziale in entrata sarà:
100.000 - 1.000 = 99.000.
Ora, grazie ad un foglio excel, calcoliamo il tasso di interesse desunto dalle condizioni contrattuali (per le spiegazioni sulle modalità di impostazione e di calcolo di tale foglio si veda Esempio di calcolo del costo ammortizzato di un debito).
Nel nostro esempio, il tasso d’interesse desumibile dalle condizioni contrattuali ammonta a 2,213%.
Qualora non vi fossero stati costi di transazione, il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali sarebbe stato uguale al tasso di interesse nominale.
Nel nostro esempio il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali (2,213%) è sensibilmente diverso dal tasso di mercato (5%). Di conseguenza il valore di iscrizione iniziale del debito è uguale al valore attuale dei flussi finanziari futuri aumentato dei costi di transazione.
Riportiamo, in un foglio excel, i soli flussi finanziari in uscita:
Ora calcoliamo il valore attuale applicando la funzione VAN:
Come tasso di interesse, indichiamo quello di mercato (5% ovvero 0,05).
Nei campi Val1, Val2, Val3, ecc.. indichiamo le uscite periodiche.
Il valore che otteniamo è 87.012.
Esso rappresenta il valore attuale dei flussi finanziari futuri. A tale valore dobbiamo sottrarre i costi di transazione per ottenere il valore di rilevazione iniziale.
Ovvero:
87.012 - 3.000 = 84.012.
Il flusso finanziario iniziale in entrata è dato dalla differenza tra il valore nominale del debito, le spese di istruttoria e i costi di transazione:
100.000 - 1.000 - 3.000 = 96.000.
Determiniamo ora la differenza tra il flusso finanziario iniziale e il valore di rilevazione iniziale:
96.000 - 84.012 = 11.988.
Tale differenza deve essere rilevata tra i proventi finanziari, a meno che la sostanza dell’operazione o del contratto non portino ad attribuire a tale componente una diversa natura.
La nostra rilevazione iniziale del debito, dunque, sarà la seguente:
Data | Conto | Importo Dare | Importo Avere |
---|---|---|---|
01/01/x | BANCA C/C | 96.000 | |
01/01/x | DEBITI FINANZIARI | 84.012 | |
01/01/x | PROVENTI FINANZIARI | 11.988 |
A questo punto è necessario determinare il tasso di interesse effettivo per le rilevazioni successive che è pari a 5,772% (per le spiegazioni sulle modalità di impostazione e di calcolo si veda Esempio di calcolo del costo ammortizzato di un debito).
Ora calcoliamo il valore contabile alla fine del primo esercizio e di quelli successivi:
Al 31/12 dell’anno x occorre rilevare gli interessi di competenza e il pagamento degli interessi dovuti. La differenza andrà a rettificare il valore dei Debiti finanziari:
Data | Conto | Importo Dare | Importo Avere |
---|---|---|---|
31/12/x | INTERESSI PASSIVI SU DEBITI FINANZIARI | 4.849 | |
31/12/x | BANCA C/C | 2.000 | |
31/12/x | DEBITI FINANZIARI | 2.849 |
Al 31/12 dell’anno x+1, la scrittura da redigere sarà:
Data | Conto | Importo Dare | Importo Avere |
---|---|---|---|
31/12/x | INTERESSI PASSIVI SU DEBITI FINANZIARI | 5.014 | |
31/12/x | BANCA C/C | 2.000 | |
31/12/x | DEBITI FINANZIARI | 3.014 |
E così via.
Infine, osserviamo che il totale degli interessi di competenza (25.988) non è altro che la somma:
- degli interessi corrisposti al creditore (2.000 x 5 = 10.000);
- delle spese di istruttoria e delle spese di transazione (1.000 + 3.000 = 4.000);
- dei proventi finanziari determinati in seguito alla attualizzazione (11.988).
Valutazione dei crediti
Esempio di calcolo del costo ammortizzato di un debito
Scritture contabili mutuo rilevato al costo ammortizzato
Rateo interessi passivi su mutui
Crediti commerciali a lungo termine
Interessi attivi su crediti commerciali
Attualizzazione crediti infruttiferi
Crediti commerciali a lungo termine nello Stato patrimoniale
Svalutazione crediti