CONTABILIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

COME VANNO CONTABILIZZATI GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Pubblicità/Advertising

Aggiornato al 19.06.2023

PREMESSA

L'impresa che realizza, o fa realizzare da terzi, un impianto fotovoltaico si trova nella necessità di rilevarlo in contabilità. A tal fine è importante comprendere se esso vada considerato come un bene mobile o un bene immobile.

BENI MOBILI

La CM 36/E/2013 precisa che gli impianti fotovoltaici sono da considerarsi beni mobili quando:

• sono asportabili, potendo essere installati in un altro luogo senza perdere le loro caratteristiche;
• lo spostamento non è un'operazione antieconomica, cioè non comporta il sostenimento di oneri eccessivi.

La stessa circolare stabilisce dei requisiti che l'impianto deve possedere affinché possa essere considerato un bene mobile. Esse sono:

• la potenza nominale dell’impianto fotovoltaico non deve essere superiore a 3 chilowatt per ogni unità immobiliare servita dall’impianto stesso;
• la potenza nominale complessiva, espressa in chilowatt, non deve essere superiore a tre volte il numero delle unità immobiliari le cui parti comuni sono servite dall’impianto, indipendentemente dalla circostanza che sia installato al suolo oppure sia architettonicamente o parzialmente integrato ad immobili già censiti al catasto edilizio urbano;
• per le installazioni ubicate al suolo, il volume individuato dall’intera area destinata all’intervento (comprensiva degli spazi liberi che dividono i pannelli fotovoltaici) e dall’altezza relativa all’asse orizzontale mediano dei pannelli stessi, deve essere inferiore a 150 m³.

BENI IMMOBILI

Gli impianti fotovoltaici sono da considerarsi beni immobili nei casi in cui:

• costituiscono una centrale di produzione di energia elettrica autonomamente censibile nella categoria D/1 o D/10. In questa ipotesi, quindi, l'impianto fotovoltaico costituisce oggetto di un autonomo accatastamento;
• sono posizionate sulle pareti o su un tetto, oppure realizzate su aree di pertinenza comuni o esclusive di un fabbricato, e per esse sussiste l’obbligo della dichiarazione in catasto, al termine della loro installazione. In questo caso l’installazione fotovoltaica non costituisce oggetto di un autonomo accatastamento, ma va ad aumentare la rendica catastale dell’immobile su cui è installato.

CONTABILIZZAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Dal punto di vista contabile è necessario distinguere tra impianti installati al suolo ed impianti che vanno ad aumentare la rendita catastale, e quindi il valore dell'immobile.

Nel primo caso l'impianto fotovoltaico va rilevato tra i Terreni e fabbricati (B.II.1). Questa soluzione appare la migliore ogni qual volta esiste un nesso funzionale diretto tra l'impianto fotovoltaico e l'immobile.

Nel secondo caso possono essere seguite due strade diverse:

• la prima consiste nel capitalizzare i costi sostenuti per l'acquisto dell'impianto o per la sua realizzazione in economia come incremento dell'immobile al quale l'impianto è unito. In questo caso l'impianto sarà ammortizzato insieme a tale immobile.
• la seconda, invece, consiste nel considere l'impianto e l'immobile come un bene complesso, cioè come un insieme di beni tra loro coordinati in una logica tecnico-produttiva. In questo caso occorre tenere separati i valori dei singoli cespiti che compongono il bene complesso sia per distinguere i cespiti soggetti ad ammortamento da quelli che non lo sono, che per individuare la diversa durata della loro vita utile. Se la vita utile dell'immobile e quella dell'impianto fotovoltaico sono diverse, l’ammortamento dei due componenti andrà effettuato separatamente a meno che ciò non sia praticabile o non sia significativo.

  Questa seconda soluzione appare più opportuna quando manca un nesso funzionale diretto tra immobile ed impianto fotovoltaico.

Nel caso in cui l'impianto fotovoltaico è integrato, in tutto o in parte su un'unità immobiliare, esso andrà rilevato alla voce Terreni e fabbricati (B.II.1) ad incremento del valore dell'immobile su cui insiste e andrà ammortizzato con l’aliquota applicabile all'immobile.

BENE IMMOBILE RILEVATO CON IL METODO DELLA CAPITALIZZAZIONE

Vediamo, attraverso un esempio, come procedere alla rilevazione in partita doppia dell'acquisto di un impianto fotovoltaico da considerarsi bene immobile nel caso in cui si opti per il metodo della contabilizzazione.

Esempio:
Costo dell'impianto: 500.000
IVA su acquisti 10%: 50.000
Costi di connessione alla rete: 100.000
IVA relativa alle spese di connessione 22%: 22.000

BENE MOBILE

Vediamo ora come procedere alla rilevazione in partita doppia dell'acquisto di un impianto fotovoltaico da considerarsi bene mobile.

Esempio:
Costo dell'impianto: 5.000
IVA su acquisti 10%: 500
Spese per consulenza per l'installazione: 250
IVA relativa alle spese di connessione 22%: 55

IMPIANTI FOTOVOLTAICI REALIZZATI SU BENI DI TERZI

Nel caso in cui l'impianto fotovoltaico viene realizzato su un terreno o su un immobile di terzi esso dovrà essere considerato come una spesa di manutenzione su beni di terzi e contabilmente andrà rilevato:

• tra le altre immobilizzazioni immateriali, nel caso in cui l'impianto non è separabile dal bene immobile su cui è realizzato;
• tra le Immobilizzazioni materiali, nella specifica voce di appartenenze, nel caso l'impianto sia separabile dal bene immobile su cui è realizzato avendo una sua autonomia.

Pagina 3 di 4 - Vai a pagina 1 - 2 - 4

Gli altri approfondimenti sull’argomento:

Impianti fotovoltaici - nozione e problematiche civili e fiscali
Impianti fotovoltaici: accatastamento
Ammortamento degli impianti fotovoltaici

Indice di tutti gli approfondimenti presenti nel sito

Pubblicità/Advertising