MARGINI DI STRUTTURA

COSA SONO E A COSA SERVONO

Aggiornato al 27.02.2008

Lo Stato patrimoniale e il Conto economico possono essere riclassificati in modo da mettere in evidenza una serie di valori utili per delle successive elaborazioni con lo scopo di ottenere delle informazioni aggiuntive rispetto a quelle desumibili dalla sola lettura del bilancio d’esercizio.

In particolare lo Stato patrimoniale può essere riclassificato in modo da evidenziare il capitale investito alla data del bilancio e il capitale acquisito e in attesa di rimborso alla stessa data.

Il capitale investito viene solitamente riclassificato in modo da distinguere le attività correnti dalle attività immobilizzate.

Le attività correnti sono date dai fondi liquidi a disposizione (esempio: cassa, banche c/c, ecc..) e dagli investimenti in atto per i quali si prevede un realizzo a breve termine (esempio: rimanenze di magazzino, crediti di natura commerciale a breve termine, ratei e risconti, ecc..).

Le attività immobilizzate sono rappresentate dagli investimenti in atto alla data del bilancio in attesa di un realizzo a medio e lungo termine.

Il capitale acquisito è costituito dalle passività (ovvero i prestiti) e dal capitale netto.

Nel riclassificare i valori dello Stato patrimoniale, le passività sono distinte in:


Il capitale netto non è altro che il capitale di proprietà che, sotto il profilo finanziario, rappresenta un finanziamento a lungo termine.

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Pertanto, lo Stato patrimoniale può essere rappresentato nel modo seguente:

Stato patrimoinale riclassificato

Dallo Stato patrimoniale riclassificato si possono trarre i dati necessari per il calcolo dei margini di struttura. Questi ultimi, infatti, sono dati dalla differenza tra alcune grandezze desumibili dallo Stato patrimoniale.

I principali margini di struttura sono:


Il capitale circolante netto non è altro che la differenza tra le attività correnti e le passività correnti.

Il margine di tesoreria è la differenza tra liquidità immediate e differite e le passività correnti. Vediamo cosa si intende per liquidità immediate e liquidità differite

Si è detto Le attività correnti sono date dai fondi liquidi a disposizione (esempio: cassa, banche c/c, ecc..) e dagli investimenti in atto per i quali si prevede un realizzo a breve termine (esempio: rimanenze di magazzino, crediti di natura commerciale a breve termine, ratei e risconti, ecc..).

Nelle riclassificazioni di bilancio le attività correnti sono normalmente distinte in:

  • liquidità immediate, ovvero i fnndi liquidi disponibili presso l’azienda o presso banche ed uffici postali (cassa, banca, titoli realizzabili a vista, ecc..)
  • liquidità differite, ovvero gli altri investimenti a breve esistenti alla data di bilancio diversi dalle liquidità immediate e dalle rimanenze di magazzino (crediti verso clienti, effetti attivi, crediti verso erario, ratei e risconti, ecc..)
  • rimanenze, cioè le rimanenze di magazzino alla data di bilancio.


Il margine di struttura è dato dalla differenza tra il capitale netto e le attività immobilizzate.

 
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