REGISTRAZIONI RELATIVE ALLE SPESE DI MANUTENZIONE

QUALI SCRITTURE CONTABILI DEVONO ESSERE REDATTE IN CASO DI SPESE DI MANUTENZIONE

Aggiornato al 01.09.2017

Le spese di manutenzione si distinguono in spese di manutenzione ordinarie e spese di manutenzione straordinarie.

Si considerano manutenzioni ordinarie le spese di riparazione e le manutenzioni effettuate con lo scopo di mantenere l’immobilizzazione in buono stato di funzionamento, come possono essere le spese di verniciatura, di pulizia, di sostituzione di parti deteriorate dall’uso. In pratica si tratta di spese che si manifestano in modo ricorrente nell’impresa.

Tra le spese di manutenzione ordinarie si comprendono anche i costi rivolti all’ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di un’immobilizzazione, incluse le modifiche e le ristrutturazioni effettuate se queste non comportano un aumento significativo e misurabile di capacità o di produttività o della sicurezza o della vita utile del cespite.

Inoltre si fanno rientrare tra le manutenzioni ordinarie anche le spese sostenute per il rinnovo di una parte soltanto di un’immobilizzazione materiale quando i costi sostenuti hanno lo scopo di mantenere l’integrità originaria.

Per spese di manutenzione straordinarie si intendono, invece, quelle spese sostenute con lo scopo di aumentare la capacità produttività o la vita utile di un cespite. Affinché si possa parlare di manutenzioni straordinarie è necessario che tale aumento sia significativo e tangibile.

Le spese di manutenzione e riparazione ordinarie confluiscono a Conto economico come costi di esercizio.

Le spese di manutenzione e riparazione straordinaria sono costi capitalizzabili.

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Se si tratta di lavori appaltati a terzi, per cui il costo è stato rilevato registrando la relativa fattura, la capitalizzazione è fatta con la scrittura:

Data Conto Importo Dare Importo Avere
... IMPIANTI 1.000  
... SPESE DI AMPLIAMENTO   1.000

Se invece, i lavori di manutenzione sono stati eseguiti dall’impresa stessa, con la conseguenza che i relativi costi sono confluiti in modo indistinto a Conto economico occorre stornare quella parte di costi da capitalizzare. Le spese da capitalizzare sono quelle per materiali, servizi e lavoro.

I materiali utilizzati per eseguire le manutenzioni vanno indicati in bilancio tra i componenti negativi di reddito se si tratta di beni il cui costo unitario è modesto e che presentano un valore piuttosto costante nel tempo. La regola non si applica ai pezzi di ricambio.

Data Conto Importo Dare Importo Avere
... IMPIANTI 1.000  
... INCREMENTI DI IMMOBILIZZAZIONI PER LAVORI INTERNI   1.000

A tale proposito è opportuno denominare Spese di manutenzione solo quelle ordinarie e di chiamare, invece, le spese di manutenzione straordinarie con il termine che individua in modo più appropriato il tipo di lavoro svolto: ad esempio, spese per ampliamento, spese per miglioramento, spese di sostituzione, ecc..

Se i materiali usati nelle manutenzioni hanno un costo unitario elevato essi sono considerati delle rimanenze.

La norma di comportamento n.129 dell’Associazione dei dottori commercialisti di Milano precisa che le spese di manutenzione straordinaria non assumono autonoma rilevanza. La conseguenza è che esse, una volta capitalizzate, seguono la procedura di ammortamento del bene di cui sono diventate parte integrante. Infatti, da un punto di vista contabile, le spese in oggetto, oltre a poter essere portate in aumento del costo del bene potrebbero anche essere indicate distintamente tra le immobilizzazioni materiali in modo separato rispetto al bene cui si riferiscono.

 
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