PLUSVALENZE PATRIMONIALI: SCRITTURE CONTABILI

QUALI SONO LE SCRITTURE DA REDIGERE IN PARTITA DOPPIA PER RILEVARE UNA PLUSVALENZA

Aggiornato al 14.07.2021

Vediamo, attraverso degli esempi, quali sono le scritture da redigere in partita doppia per rilevare una plusvalenza.


Esempio 1:
l’impresa Alfa Srl cede un impianto per l’importo di 13.000 euro + IVA 22%. L’impianto era stato acquistato per 50.000 euro + IVA ed è stato ammortizzato indirettamente per 37.500 euro.

La prima scrittura da rilevare in partita doppia riguarda lo storno del fondo ammortamento che viene portato al conto Impianti, in modo che quest’ultimo rappresenti il valore contabile del bene.

Data Conto Importo Dare Importo Avere
../../.. FONDO AMMORT.TO IMPIANTI 37.500  
../../.. IMPIANTI   37.500

Dopo la registrazione il conto Impianti, si presenterà come segue (ovviamente si ipotizza che quello in esame sia l’unico impianto rilevato nel conto):


Conto Impianti

A questo punto rileviamo la vendita dell’impianto e la plusvalenza.

Data Conto Importo Dare Importo Avere
../../.. CREDITI V/CLIENTI 15.860  
../../.. IVA A DEBITO   2.860
../../.. IMPIANTI   12.500
../../.. PLUSVALENZE   500

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Esempio 2:
l’impresa Alfa Srl cede un brevetto per l’importo di 3.200 euro + IVA 22%. Il brevetto risulta iscritto in contabilità al valore di 3.000 euro.

Poiché le immobilizzazioni immateriali sono ammortizzate in conto, 3.000 euro rappresentano già il valore contabile del bene, cioè il valore al netto dell’ammortamento.

Quindi si potrà effettuare direttamente la registrazione con la quale si rileva la plusvalenza.

Data Conto Importo Dare Importo Avere
../../.. CREDITI V/CLIENTI 3.904  
../../.. IVA A DEBITO   704
../../.. BREVETTI   3.000
../../.. PLUSVALENZE   200

 
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