COMPENSAZIONE DEBITI E CREDITI COMMERCIALI
ASPETTI CONTABILI
Supponiamo che un’impresa B sia cliente e fornitrice, al tempo stesso, di un’altra impresa che chiameremo A.
Ora ipotizziamo che A abbia un credito nei confronti di B per merce consegnatagli per un importo di 1.000 euro e, al tempo stesso abbia un debito per dei materiali acquistati da B per 1.200 euro.
L’impresa A può, contabilmente, compensare il credito vantato verso B con il suo debito nei confronti di B, cioè effettuare una somma algebrica dei due valori, ed esporre in bilancio solamente il debito residuo di 200 euro?
La risposta è no.
La compensazione dei debiti e dei crediti commerciali, da un punto di vista contabile non è ammissibile: l’art.2423-ter del Codice civile prevede espressamente che sono vietati i compensi di partite. Essi, infatti, finirebbero con l’influire sulla chiarezza dell’informazione che la contabilità, prima, e il bilancio poi, devono fornire.
Questa regola generale prevede una sola eccezione: ed è quella che la compensazione possa essere effettuata da un punto di vista legale.
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