RISERVE DISPONIBILI E RISERVE INDISPONIBILI

SU COSA SI FONDA LA DISTINZIONE TRA RISERVE DISPONIBILI E RISERVE INDISPONIBILI

Aggiornato al 31.05.2011

La distinzione tra riserve disponibili e riserve indisponibili si base sulla loro possibilità o meno di utilizzo.

Le riserve disponibili sono riserve che possono essere impiegate per aumenti gratuiti del capitale sociale, per la coperture di perdite e, in alcuni casi anche per la distribuzione ai soci. In quest’ultima ipotesi la riserva si dice che è anche distribuibile.

Le riserve indisponibili, invece, sono dette anche riserve vincolate perché esse sono vincolate dalla legge o dalla statuto. Di conseguenza tali riserve non possono essere impiegate se non per lo scopo per il quale sono state costituite.

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Le riserve indisponibili quindi, devono essere costituite e mantenute nell’impresa, a fronte di una determinata operazione. Solamente quando essa si è conclusa si scioglie il vincolo sulla riserva ed essa, da indisponibile, diventa disponibile.

Un esempio di riserva indisponibile è data dalla riserva per azioni proprie in portafoglio prevista dall’art.2357-ter del Codice civile che stabilisce che “ una riserva indisponibile, pari all’importo delle azioni proprie iscritto all’attivo del bilancio, deve essere costituita e mantenuta finché le azioni non siano trasferite o annullate”.

La riserva, quindi, è indisponibile fino a quando le azioni sociali rimangono nel portafoglio dell’impresa. Una volta che le azioni proprie sono state trasferite o annullate la riserva diventa disponibile.

 
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