CRITERIO DELLA COMMESSA COMPLETATA E CRITERIO DELLO STATO DI AVANZAMENTO DEI LAVORI

UN CONFRONTO TRA I DUE CRITERI DI VALUTAZIONE DEI LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE

Aggiornato al 28.09.2015

Vediamo, attraverso un esempio, le differenze che si hanno nello Stato patrimoniale e, soprattutto, nel Conto economico, a seconda che i lavori in corso su ordinazione siano valutati con il criterio della commessa completata o dello stato di avanzamento dei lavori.


Esempio:
la Alfa Srl riceve, in data 01/09 dell’anno x, un ordine per la costruzione di un’opera la cui durata è di 3 anni: la consegna è prevista in data 31/09 dell’anno x+2.
Il corrispettivo pattuito ammonta a 350.000 euro, mentre i costi preventivati ammontano a 270.000 euro.
La costruzione dell’opera viene completata in data 20/09 dell’anno x+2.

La valutazione dei lavori è effettuata in base al criterio dello stato di avanzamento dei lavori applicando il metodo dei costi sostenuti. Le percentuali di sostenimento dei costi sono le seguenti:

  • anno x: 15%;
  • anno x+1: 50%;
  • anno x+2: 35%.

I conteggi relativi alle due diverse modalità di valutazione e le relative scritture contabili sono riportati negli approfondimenti Criterio della commessa completata e Criterio dello stato di avanzamento dei lavori.


Criterio della commessa completata e dello stato di avanzamento dei lavori a confronto

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Criterio della commessa completata e dello stato di avanzamento dei lavori a confronto

Come si può notare, il margine della commessa, col primo metodo è rilevato esclusivamente nel terzo esercizio, mentre con il secondo metodo è ripartito tra tutti i tre gli esercizi.

 
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