FAIR VALUE
IL METODO DELLA RIDETERMINAZIONE DEL VALORE
Secondo i principi contabili internazionali, le immobilizzazioni materiali ed immateriali, vanno iscritte inizialmente in contabilità secondo il criterio del costo.
Dopo la prima iscrizione in contabilità, esse possono essere iscritte in bilancio con due criteri alternativi:
- metodo del costo. Con questo metodo le immobilizzazioni continuano ad essere esposte in bilancio al costo al netto di ammortamenti e perdite di valore;
- metodo della rideterminazione del valore. Le immobilizzazioni sono iscritte in bilancio ad un valore periodicamente rivalutato rappresentato dal valore di mercato (si parla in questa ipotesi di fair value). Tale valore deve essere esposto al netto di ammortamenti e perdite di valore.
L’espressione fair value indica il valore di mercato del bene. Esso è dato dal valore al quale il bene può essere scambiato con terzi in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili. Qualora non esiste un valore di mercato del bene in questione il fair value è dato dal costo di sostituzione ammortizzato.
L’applicazione del criterio del fair value, necessita di un mercato attivo nel quale:
- i prezzi sono disponibili al pubblico;
- i beni negoziati nel mercato sono omogenei;
- gli acquirenti e i venditori che intendono effettuare delle compravendita possono essere trovati in qualsiasi momento.
Per la determinazione del fair value, per le immobilizzazioni, si fa in genere riferimento al valore determinato da un perito.
Il fair value deve essere valutato dall’impresa ad ogni bilancio. Il bene deve formare oggetto di rivalutazione solamente qualora si manifesti una rilevante divergenza rispetto al valore contabile.
Nel caso venga rivalutato un elemento di immobile, impianto e macchinario occorre rivalutare l’intera classe alla quale il bene appartiene.
Qualora si procede a rivalutare un’immobilizzazione materiale occorre procedere ad una rideterminazione anche degli ammortamenti. In nessun caso le rivalutazioni possono essere superiori al valore d’uso del bene.
Per quanto concerne le attività immateriali va osservato che il metodo della rideterminazione del valore non sempre può essere impiegato a causa dell’assenza di un mercato attivo per talune di esse che non consente la determinazione del fair value.
La valutazione delle immobilizzazioni in base al fair value può comportare una variazione del valore del bene da un bilancio all’altro con una conseguente rivalutazione o svalutazione dello stesso. In caso di rivalutazione, il maggior valore del bene deve essere iscritto in una riserva di Patrimonio Netto (riserva di rivalutazione) non distribuibile che non concorre alla formazione del reddito dell’esercizio. Nel caso in cui la rivoluzione è successiva rispetto ad una precedente svalutazione, essa deve essere imputata a Conto economico, fino a concorrenza della svalutazione. In caso di svalutazione del bene, il minor valore deve essere portato, innanzitutto in diminuzione dell’eventuale riserva di rivalutazione costituita negli esercizi precedenti e, per la parte che non trova capienza in essa, deve essere portata a Conto economico come componente negativo del reddito dell’esercizio.
Esempio:
All’inizio del 2005 l’impresa acquista un impianto del costo di 30.000 euro. La sua vita utile si presume pari a 10 anni. Il valore residuo si ipotizza pari a zero. Vengono applicate
quote di ammortamento costanti. La valutazione del bene, dopo la prima iscrizione al costo, è fatta in base al criterio del fair value (il cui valore viene stimato essere 35.000).
La rivalutazione va iscritta ad una riserva di patrimonio netto con la scrittura:
Data | Conto | Importo Dare | Importo Avere |
---|---|---|---|
../../.. | IMMOBILI IMPIANTI E MACCHINARI | 8.000 | |
../../.. | RISERVE DA RIVALUTAZIONE C/C | 8.000 |
Si ipotizzi che la situazione al 31/12/2006 sia la seguente:
La svalutazione va a ridurre, innanzitutto, la riserva da rivalutazione e per la parte restante e portata a Conto economico:
Data | Conto | Importo Dare | Importo Avere |
---|---|---|---|
../../.. | RISERVE DA RIVALUTAZIONE | 8.000 | |
../../.. | COSTO | 1.111 | |
../../.. | IMMOBILI IMPIANTI E MACCHINARI | 9.111 |
La quota di ammortamento calcolate al 31/12/2007 sarà pari a 22.000/8 anni = 2.750.
La riserva di rivalutazione iscritta nel patrimonio netto può essere:
- trasferita direttamente alla voce «Utili portati a nuovo», nel momento in cui l’attività è eliminata dal bilancio;
- trasferita parzialmente alla voce «Utili portati a nuovo», mentre l’attività continua ad essere utilizzata dall’impresa. In questa seconda ipotesi il valore della riserva trasferito è pari alla differenza tra l’ammortamento calcolato sul valore contabile rivalutato e l’ammortamento basato sul costo originale dell’attività.
Esempio:
All’inizio del 2006 l’impresa acquista un impianto del costo di 20.000 euro. La sua vita utile si presume pari a 10 anni. Il valore residuo si ipotizza pari a zero. Vengono applicate quote di ammortamento costanti. La valutazione del bene, dopo la prima iscrizione al costo, è fatta in base al criterio del fair value.
La situazione ipotizzata al 31/12/2006 è la seguente:
Si rileva una riserva da rivalutazione pari a 4.000:
Data | Conto | Importo Dare | Importo Avere |
---|---|---|---|
../../.. | IMMOBILI IMPIANTI E MACCHINARI | 4.000 | |
../../.. | RISERVE DA RIVALUTAZIONE | 4.000 |
Nel corso del 2007 l’impianto è eliminato dal processo produttivo. La riserva da rivalutazione può essere trasferita alla voce “Utili portati a nuovo”.
Data | Conto | Importo Dare | Importo Avere |
---|---|---|---|
../../.. | RISERVE DA RIVALUTAZIONE | 4.000 | |
../../.. | UTILI PORTATI A NUOVO | 4.000 |
Si esamini ora il seguente esempio: all’inizio del 2006 l’impresa acquista un impianto del costo di 20.000 euro. La sua vita utile si presume pari a 10 anni. Il valore residuo si ipotizza pari a zero. Vengono applicate quote di ammortamento costanti. La valutazione del bene, dopo la prima iscrizione al costo, è fatta in base al criterio del fair value. La situazione ipotizzata è la seguente:
Si rileva una riserva da rivalutazione pari a 1.000:
Data | Conto | Importo Dare | Importo Avere |
---|---|---|---|
../../.. | IMMOBILI IMPIANTI E MACCHINARI | 1.000 | |
../../.. | RISERVE DA RIVALUTAZIONE | 1.000 |
Negli anni successivi, a partire dal 2009 in poi, non si hanno rivalutazioni: di conseguenza, la quota di ammortamento annua sarà pari a 2.143 (15.000/7 anni).
Poiché l’impianto continua ad essere utilizzato dall’impresa, al termine di ogni esercizio la stessa addebita al Conto economico una quota di ammortamento, pari a 2.143, e trasferisce una parte della riserva da rivalutazione a Utili portati a nuovo. La parte di riserva, portata a Utili portati a nuovo in ciascun esercizio, è esattamente pari alla differenza tra l’ammortamento calcolato sul valore rivalutato del bene (2.143) e l’ammortamento calcolato sul costo originario del bene (2.000), ovvero a 143.
Le scritture da effettuare sono le seguenti:
Data | Conto | Importo Dare | Importo Avere |
---|---|---|---|
../../.. | QUOTA AMMORT.TO | 2.143 | |
../../.. | IMMOBILI IMPIANTI E MACCHINARI | 2.143 |
Data | Conto | Importo Dare | Importo Avere |
---|---|---|---|
../../.. | RISERVE DA RIVALUTAZIONE | 143 | |
../../.. | UTILI PORTATI A NUOVO | 143 |
Al termine dei sette anni, necessari a completare il processo di ammortamento dell’impianto, la riserva sarà stata trasferita completamente a “Utili portati a nuovo” (143 x 7 = 1.000).
METODO DI VALUTAZIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI
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