COSTI DI START UP

QUALI COSTI RIENTRANO TRA QUELLI DI START UP E QUANDO È POSSIBILE UNA LORO CAPITALIZZAZIONE

Aggiornato al 05.12.2017

I costi di impianto e di ampliamento sono costi pluriennali che non si concretizzano nell’acquisizione o nella produzione interna di beni o diritti.

Per tali costi non esiste una specifica definizione di legge, tuttavia l’Oic24 considera come costi di impianto e di ampliamento quegli oneri sostenuti in modo non ricorrente dall’azienda in precisi e caratteristici momenti della vita dell’impresa, quali la fase pre-operativa o quella di accrescimento della capacità operativa esistente.

Rientrano tra i costi di impianto e ampliamento:

  • i costi sostenuti nella fase di costituzione della società (ad esempio spese notarili per la redazione dell’atto costitutivo, spese di registro, onorari per consulenze dirette alla formulazione dell’atto costitutivo, costi per l’ottenimento delle licenze, permessi ed autorizzazioni richieste, costi sostenuti per ricerche di mercato, costi per la formazione iniziale del personale, ecc..);
  • i costi sostenuti per l’ampliamento della società o dell’attività aziendale (ad esempio: costi relativi a modifiche dell’atto costitutivo, costi per consulenze relative ad operazioni di fusione, scissione, trasformazione, costi di start-up per avvio di nuove attività).

I costi di start up sono i costi sostenuti per l’avviamento di una nuova impresa, o di una nuova attività relativa ad un’impresa già esistente, prima della sua apertura o prima che essa sia operativa. Tali costi comprendono:

  • i costi del personale operativo che avvia le nuove attività;
  • i costi di assunzione e di addestramento del nuovo personale;
  • i costi di allacciamento di servizi generali;
  • i costi sostenuti per riadattare uno stabilimento esistente;
  • i costi di pubblicità sostenuti per il lancio della nuova azienda o della nuova attività.

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La capitalizzazione di tali costi è subordinata:

  • alla possibilità di attribuire i costi stessi direttamente alle nuove attività;
  • alla previsione di poter recuperare tali costi in futuro, in quanto è ragionevole una prospettiva di reddito.


I costi di start up capitalizzabili sono quelli sostenuti nel periodo antecedente il momento del possibile avvio. Non sono capitalizzabili i costi generali e amministrativi e quelli derivanti da inefficienze.

Non sono capitalizzabili i costi di natura straordinaria sostenuti dall’impresa per favorire l’ esodo del personale dipendente attraverso la corresponsione di incentivi. Per questi costi, infatti, difficilmente esiste o si può dimostrare una relazione con la futura capacità di produrre maggiori ricavi dell’impresa. Tali costi vanno imputati al Conto economico dell’esercizio in cui sono stati sostenuti o in quello in cui l’impresa ha deciso di dare attuazione ai piani di riduzione del personale.

I costi sostenuti per l’avviamento degli impianti di produzione possono essere considerati come costi di impianto solamente se sussistono due requisiti:

  • i costi devono essere rilevati usando un adeguato sistema di contabilità industriale;
  • si prevede che il costo possa essere recuperato attraverso il conseguimento di adeguati flussi di ricavi.

 
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