RIMBORSI SPESE AMMINISTRATORI
IL TRATTAMENTO FISCALE DEI RIMBORSI SPESE AGLI AMMINISTRATORI
L’amministratore di una società ha diritto al rimborso delle spese sostenute nell’espletamento della propria carica.
Il trattamento fiscale di tali spese varia a seconda che l’amministratore svolga anche un’attività di lavoro professionale come il dottore commercialista o il ragioniere commercialista o comunque una professione oggettivamente connessa con l’attività dell’impresa oppure l’amministratore sia un lavoratore dipendente o parasubodinato della società.
Nel primo caso, quando l’amministratore esercita anche un’attività di lavoro autonomo, la disciplina fiscale applicabile ai rimborsi spesa è quella propria dei redditi di lavoro autonomo.
Mentre, nel caso in cui l’amministratore è legato alla società come lavoratore dipendente o parasubordinato, ai rimborsi spese si applicano le regole proprie del reddito di lavoro dipendente.
Esaminiamo la prima fattispecie con riferimento alle spese di viaggio, vitto e alloggio che rappresentano la casistica più frequente.
AMMINISTRATORE PROFESSIONISTA
L’amministratore professionista può sostenere direttamente le spese di viaggio, vitto e alloggio. In questo caso le riaddebita alla società in fattura.
L’importo delle spese è soggetto ad IVA e su di esso di applica la ritenuta d’acconto.
Esempio di fattura:
Ricordiamo che per il professionista le spese per prestazioni alberghiere e somministrazione di alimenti e bevande sono deducibili al 75% nel limite del 2% dei compensi (TUIR art.54 c.5).
Tali limiti non si applicano se le spese sono state sostenute nell’esecuzione di un incarico e sono addebitate analiticamente in capo al committente. In questo caso l’amministratore non deve riaddebitarle in fattura.
AMMINISTRATORE DIPENDENTE O PARASUBORDINATO
Nel caso in cui il rapporto che lega l’amministratore alla società è di tipo dipendente o parasubordinato, si applicano le regole proprie del reddito di lavoro dipendente contenute nell’art.51 del TUIR, comma 5.
Le indennità percepite per le
trasferte
o le
missioni
fuori del territorio comunale
concorrono a
formare il reddito per la parte che eccede:
- 46,48 euro al giorno per trasferte in Italia;
- 77,47 euro al giorno per trasferte all’ Estero.
In caso di rimborso delle spese di alloggio, o di quelle di vitto, o di alloggio e vitto fornito gratuitamente i limiti precedenti sono ridotti di 1/3.
Mentre nel caso di rimborso sia delle spese di alloggio che di quelle di vitto i limiti precedenti sono ridotti di 2/3.
In caso di rimborso analitico delle spese per trasferte o missioni fuori del territorio comunale non concorrono a formare il reddito i rimborsi di spese documentate relative a vitto, alloggio, viaggio e trasporto.
Nel caso in cui vi siano delle
spese non documentabili
eventualmente sostenute dall’amministratore esse
non concorrono a formare il reddito
nei limiti di:
- 15,49 euro al giorno per trasferte in Italia;
- 25,89 euro al giorno per trasferte all’ Estero.
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