QUOTE DI AMMORTAMENTO DECRESCENTI
COME SI CALCOLANO
Nel calcolare le quote di ammortamento delle immobilizzazioni, da imputare all’esercizio, si possono usare:
Tra questi criteri si deve dare la preferenza al calcolo di quote di ammortamento costanti. Tuttavia i criteri di ammortamento devono assicurare una razionale e sistematica imputazione del valore dell’immobilizzazione durante la vita utile della stessa. Di conseguenza, non necessariamente devono essere applicate quote di ammortamento costanti, ma possono essere applicate anche quote di ammortamento decrescenti, pur essendo da preferirsi le prime.
Anche se le quote di ammortamento costanti sono da preferirsi, secondo l’Oic16 è ammissibile anche il calcolo di quote di ammortamento decrescenti. Questo metodo presuppone che le immobilizzazioni cedano all’impresa una maggiore utilità nei primi esercizi di vita rispetto ai successivi. Ciò è dovuto al fatto che l’efficienza tecnica delle immobilizzazioni tende a diminuire col passare del tempo, mentre aumentano i costi di manutenzione in seguito all’invecchiamento dei cespiti.
Le quote di ammortamento decrescenti possono essere calcolate con diversi metodi matematici, come ad esempio:
- l’uso di una percentuale decrescente sul valore originario del bene;
- il metodo logaritmico che consiste nell’applicare una formula al valore residuo da ammortizzare all’inizio dell’esercizio. Poiché tale valore decresce nel tempo per effetto del calcolo delle quote di ammortamento, la quota calcolata in ogni esercizio sarà inferiore rispetto a quella dell’esercizio precedente;
- il metodo aritmetico o americano che consiste nel moltiplicare il costo storico del cespite per un rapporto costruito ponendo al numeratore il numero di anni di vita residui del bene e al denominatore il numero di anni che rappresentano la somma dei periodi di ammortamento non ancora decorsi. Mano a mano che si riduce la vita utile residua del bene si riduce anche la quota di ammortamento annua.
Esempio
di quota di ammortamento con
metodo aritmetico.
In genere si ritiene utile l’impiego di quote di ammortamento decrescenti in tutti i casi nei quali l’uso del bene da ammortizzare comporta il sostenimento di spese di manutenzione e riparazione che tendono ad aumentare nel tempo.
Inoltre, il calcolo di quote di ammortamento decrescenti trova una valida giustificazione in tutti i casi nei quali ci si trova di fronte ad immobilizzazioni che perdono progressivamente la loro efficienza o che presentano un elevato rischio di eliminazione per circostante economiche, indipendentemente dal logorio fisico.
Il calcolo di quote di ammortamento decrescenti fa gravare quote più elevate nei primi esercizi di vita utile del bene ammortizzato: questo, in alcuni casi, può presentare degli svantaggi soprattutto qualora l’uso dell’immobilizzazione nel suo primo periodo di vita è più limitato o nelle imprese di nuova costituzione. In queste ipotesi, infatti, i risultati della gestione sono meno favorevoli proprio negli esercizi nei quali sono calcolate quote di ammortamento più elevate.
I beni ammortizzabili nella Nota integrativa
Ammortamento delle immobilizzazioni
Quote di ammortamento costanti
Quote di ammortamento crescenti
Quote di ammortamento variabili
Modifica del piano di ammortamento
Esempi di cambiamento del piano di ammortamento
Cambiamento dei criteri di ammortamento e nota integrativa
Variazione del piano di ammortamento dei cespiti