CRITERI DI VALUTAZIONE DEL MAGAZZINO
I CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE DI MAGAZZINO PREVISTI DAL CODICE CIVILE
Ricapitoliamo, quelli che sono i criteri di valutazione delle rimanenze di magazzino previsti dal Codice civile all’art.2426.
REGOLA GENERALE
Minore tra- Costo di acquisto (se trattasi di beni acquistati presso terzi) o costo di produzione (se trattasi di beni prodotti all’interno dell’impresa)
- Valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato
Tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi.
COSTO DI ACQUISTO
Il costo di acquisto è dato da:
Costo di acquisto
- Sconti commerciali (Gli sconti finanziari non vanno portati in diminuzione del costo, ma indicati tra i proventi finanziari.)
- Abbuoni e premi
+ Oneri accessori
(spese di trasporto, spese di carico e scarico, spese di assemblaggio, provvigioni, tasse e dazi di importazione)
+ IVA indetraibile (nella misura in cui l’aggiunta al costo di acquisto non faccia sì che il valore del bene superi il valore realizzabile tramite l’uso)
COSTO DI PRODUZIONE
Il costo di produzione è dato da:
Tutti i costi direttamente imputabili al prodotto
+ Costi indiretti per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato
+ Oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso terzi per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato
Sono esclusi i costi di distribuzione
Esempi:
materie prime, sussidiarie, semilavorati, imballaggi, spese di trasporto, spese di carico e scarico, dazi, costi per ottenimento di licenze di produzione, manodopera diretta, manodopera indiretta, energia, ammortamenti macchinari usati nella produzione, manutenzione e riparazione macchinari usati nella produzione, costi di progettazione, costi di progettazione per studi specifici di commessa.
BENI FUNGIBILI
E' possibile calcolare il costo con il metodo:
Se il valore così determinato differisce in misura apprezzabile dai costi correnti alla chiusura dell’esercizio, la differenza va indicata, per categoria di beni, nella nota integrativa.
Si considerano beni fungibili i beni che possono essere scambiati con altri dello stesso tipo.
MATERIE PRIME, MATERIE SUSSIDIARIE E DI CONSUMO
Fino ai bilanci relativi all’esercizio 2015 le materie prime, le materie sussidiari e di consumo potevano essere valutate ad un valore costante se:
- erano costantemente rinnovate
- erano complessivamente di scarsa rilevanza in rapporto all’attivo del bilancio;
- non subivano variazioni sensibili nella loro entità, valore e composizione.
VARIAZIONE CRITERI DI VALUTAZIONE (ART.2423-BIS)
I criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro.
Deroghe a tale principio sono consentite in casi eccezionali. La nota integrativa deve motivare la deroga e indicarne l’influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato economico.
Contabilità di magazzino: termini di registrazione
Furto di magazzino: aspetti contabili e fiscali
Indice di rotazione del magazzino
Rimanenze di magazzino: registrazioni di fine anno
Scorte di magazzino
Le scorte di magazzino
La Nota integrativa
Valutazione fiscale del magazzino
Valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato
Svalutazione delle rimanenze di bilancio
Svalutazione fiscale del magazzino
Svalutazione delle rimanenze valutate a costi specifici
Svalutazione rimanenze di magazzino
Metodo del dettaglio
FIFO
LIFO
Costo medio ponderato per movimento
Costo medio ponderato per periodo
Costo medio semplice
Criterio del costo effettivo
Costi di produzione
Bilanci 2016