CRITERI DI VALUTAZIONE DI BILANCIO

UNA SINTESI DEI CRITERI DI VALUTAZIONE DI BILANCIO PREVISTI DALL'ART.2426 DEL CODICE CIVILE

Aggiornato al 14.12.2015

Riportiamo dei criteri di valutazione di bilancio previsti dall'art.2426 del Codice civile, così come modificati dal D.Lgs.139/2015.


CRITERIO PREVALENTE

Criterio del costo


IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI E IMMATERIALI

  • Acquisto da terzi: Costo di acquisto + oneri accessori
  • Produzione in economia: Costo di produzione inteso come tutti i costi direttamente imputabili al prodotto + quota parte delle spese generali di fabbricazione fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato. Con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o prezzo terzi.

Se l’immobilizzazione ha una utilizzazione limitata nel tempo il costo deve essere ammortizzato sistematicamente in ogni esercizio in relazione con la residua possibilità di utilizzazione.

Modifiche dei criteri di ammortamento e dei coefficienti di ammortamento devono essere motivati in Nota integrativa.


COSTI DI IMPIANTO E AMPLIAMENTO E COSTI DI SVILUPPO

Se hanno utilità pluriennale possono essere capitalizzati con il consenso del collegio sindacale, ove esistente.

I costi di impianto e di ampliamento devono essere ammortizzati entro un periodo non superiore a 5 anni.

I costi di sviluppo sono ammortizzati secondo la loro vita utile; nei casi eccezionali in cui la vita utile non può essere stimata in modo attendibile, essi sono ammortizzati in un periodo non superiore a 5 anni.

Fino a che l’ammortamento non è completato possono essere distribuiti dividendi solo se residuano riserve disponibili sufficienti a coprire l’ammontare dei costi non ammortizzati.

Fino ai bilanci 2015, per le imprese con esercizio coincidente con l’anno solare, la capitalizzazione era ammessa anche per i costi di ricerca e di pubblicità con durata ultrannuale. Inoltre, per tutti i costi in esame (costi di impianto, ampliamento, sviluppo, ricerca e pubblicità), l’ammortamento andava effettuato in un periodo massimo di 5 anni.


AVVIAMENTO

L’avviamento può essere iscritto nell’attivo del bilancio con il consenso, ove esistente, del collegio sindacale, se acquisito a titolo oneroso, nei limiti del costo per esso sostenuto.

L’ammortamento è effettuato secondo la vita utile dell’avviamento; nei casi eccezionali in cui non è possibile stimarne in modo attendibile la vita utile, è ammortizzato entro un periodo non superiore a 10 anni.

Nella Nota integrativa è fornita una spiegazione del periodo di ammortamento dell’avviamento.

È tuttavia consentito ammortizzare sistematicamente l’avviamento in un periodo limitato di durata superiore, purché esso non superi la durata per l’utilizzazione di questo attivo e ne sia data adeguata motivazione nella Nota integrativa.

Fino ai bilanci 2015, per le imprese con esercizio coincidente con l’anno solare, l’avviamento andava ammortizzato entro un periodo di 5 anni.


TITOLI ISCRITTI TRA LE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE

I titoli iscritti tra le immobilizzazioni finanziarie devono essere valutati in base al criterio del costo ammortizzato.

Eccezioni alla regola sono:


Fino ai bilanci 2015, per le imprese con esercizio coincidente con l’anno solare, la valutazione poteva essere effettuata al costo.


SVALUTAZIONE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI, IMMATERIALI, FINANZIARIE

L’immobilizzazione che, alla data di chiusura dell’esercizio, risulti durevolmente di valore inferiore al valore del costo ammortizzato, deve essere iscritta a tale minor valore.

Il minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i motivi della rettifica effettuata. A partire dai bilanci 2015, per le imprese con esercizio coincidente con l’anno solare, questa disposizione non si applica alle rettifiche di valore relative all’avviamento.

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AGGIO E DISAGGIO SU PRESTITI

Devono essere rilevati secondo il criterio del costo ammortizzato, tenuto conto del fattore temporale.

Fino ai bilanci 2015, per le imprese con esercizio coincidente con l’anno solare, il disaggio su prestiti andava iscritto nell’attivo e ammortizzato in ogni esercizio per il periodo di durata del prestito, mentre non vi era una esplicita previsione circa il criterio di valutazione da usare per l’aggio su prestiti.


CREDITI

Criterio del costo ammortizzato, tenuto conto del fattore temporale e del valore di presunto realizzo.

Le imprese che adottano il bilancio in forma abbreviata e le micro-imprese possono applicare il criterio del presunto valore di realizzo.

Fino ai bilanci 2015, per le imprese con esercizio coincidente con l’anno solare, i crediti andavano iscritti in bilancio al presunto valore di realizzo.


DEBITI

Criterio del costo ammortizzato, tenuto conto del fattore temporale.

Le imprese che adottano il bilancio in forma abbreviata e le micro-imprese possono applicare il criterio del valore nominale.

Fino ai bilanci 2015, per le imprese con esercizio coincidente con l’anno solare, il codice civile non prevedeva espressamente nessun criterio di valutazione per i debiti: essi venivano, quindi, valutati al valore nominale.


RIMANENZE, TITOLI, ATTIVITA’ FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO IMMOBILIZZAZIONI

Minore tra costo di acquisto o di produzione e valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato

Acquisto da terzi: Costo di acquisto + oneri accessori

Produzione in economia: Costo di produzione inteso come tutti i costi direttamente imputabili al prodotto + quota parte delle spese generali di fabbricazione esclusi costi di distribuzione

Criteri alternativi al costo:

  • LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE - corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza

  • PARTECIPAZIONI - metodo del patrimonio netto

  • Fino ai bilanci 2015, per le imprese con esercizio coincidente con l’anno solare le ATTREZZATURE INDUSTRIALI E COMMERCIALI, le MATERIE PRIME, SUSSIDIARIE E DI CONSUMO se
    • costantemente rinnovate;
    • complessivamente di scarsa importanza in rapporto all’attivo del bilancio;
    • non si abbiano variazioni sensibili nella loro entità, valore e composizione

    potevano essere valutate ad un valore costante.



BENI FUNGIBILI

Il costo può essere calcolato col metodo della media ponderata o con quello del primo entrato primo uscito, ultimo entrato primo uscito

Se il valore così ottenuto differisce in misura apprezzabile dai costi correnti alla chiusura dell’esercizio, la differenza deve essere indicata, per categoria di beni nella Nota integrativa.


STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

Criterio del fair value.

Fino ai bilanci 2015, per le imprese con esercizio coincidente con l’anno solare, non era previsto espressamente alcun criterio di valuazione da parte del Codice civile.

 
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