AFFITTO DI AZIENDA: SCRITTURE CONTABILI DELL'AFFITTUARIO NEL METODO DELLA PROPRIETÀ

LE SCRITTURE CONTABILI REDATTE DALL'AFFITTUARIO NEL CASO IN CUI SI APPLICHI IL PRINCIPIO DI PROPRIETÀ

Aggiornato al 04.12.2018

Qualora si applichi il principio della proprietà nell’effettuare le registrazioni relative all’affitto dell’azienda, le attività e le passività di quest’ultima rimangono iscritte nella contabilità del locatore.

Partendo da questo presupposto, vediamo quali sono le scritture che dovrà redigere l’affittuario durante tutto il contratto di affitto.


STIPULA DEL CONTRATTO DI AFFITTO

Al momento della stipula del contratto di affitto, l’affittuario non dovrà fare nessuna rilevazione contabile infatti, tutte le attività e le passività relative all’azienda, dovranno continuare a restare iscritte nella contabilità del locatore.

In passato l’affittuario era tenuto ad effettuare una registrazione nei conti d’ordine ed esattamente nel sistema dei beni di terzi presso l’azienda. La riforma del riforma del bilancio del 2015 (D.Lgs.139/2015) ha soppresso i conti d’ordine e ha previsto che le informazioni relative ai beni di terzi presso l’azienda siano forniti nella Nota integrativa dove è bene indicare anche i canoni di affitto complessivamente dovuti al locatore.


DURANTE IL CONTRATTO DI AFFITTO

Durante il contratto di affitto l’affittuario dovrà rilevare i canoni di affitto pagati all’affittante. Essi concorrono alla formazione del reddito in base al principio di competenza.


Esempio: la società ha preso in affitto un’azienda al canone annuo di 50.000 euro + IVA 22%.


La scrittura redatta dall’affittuario sarà:

Data Conto Importo Dare Importo Avere
../../.. CANONI DI LOCAZIONE AZIENDA 50.000  
../../.. IVA NS/CREDITO 11.000  
../../.. DEBITI V/LOCATORE   61.000

Il debito verso il locatore andrà rilevato tra le passività dello Stato Patrimoniale come Debiti verso altri (D.14). I canoni di locazione corrisposti devono essere indicati nel Conto Economico come Costi per il godimento di beni di terzi (B.8).

Nell’esempio precedente abbiamo supposto che tutti i canoni pagati all’affittante siano di competenza dell’esercizio: in caso contrario, al termine dell’esercizio si dovrà procedere al calcolo di eventuali ratei passivi o risconti attivi.

Normalmente spetta all’affittuario, durante il periodo dell’affitto, procedere al calcolo delle quote di ammortamento con riferimento alle immobilizzazioni comprese nel contratto di affitto. Quello che viene rilevato dall’affittuario non è un vero e proprio ammortamento, ma più propriamente un accantonamento ad un fondo ripristino beni affittati che non ha la natura di posta rettificativa di una voce dell’attivo, ma rappresenta un accantonamento avente lo scopo di reintegrare l’eventuale perdita di valore subita dai beni dell’azienda durante l’affitto a causa del loro impiego e del loro deperimento, perdita che dovrà essere risarcita al locatore. Ovviamente, se è vero che tale somma sarà dovuta dall’affittuario solamente alla scadenza del contratto, è anche vero che il deperimento dei beni e la loro perdita di valore si manifestano gradualmente durante tutta la durata dell’affitto, con la conseguenza che per il principio di competenza, il costo deve essere accollato ai vari esercizi di durata del contratto.

La scrittura fatta dall’affittuario sarà:

Data Conto Importo Dare Importo Avere
../../.. ACCANT.TO FONDO RIPRISTINO IMMOBILIZZAZIONI AFFITTATE 5.000  
../../.. FONDO RIPRISTINO IMMOBILIZZAZIONI AFFITTATE   5.000

Nel caso meno frequente in cui il contratto di affitto dell’azienda, in deroga a quanto previsto dal Codice civile, ponesse gli oneri relativi al deperimento dei beni a carico del locatore, l’affittuario non dovrebbe effettuare nessuna scrittura nella sua contabilità.


AL TERMINE DEL CONTRATTO DI LOCAZIONE

Al termine del contratto di locazione l’affittuario dovrà rilevare l’eventuale conguaglio in denaro dovuto al locatore.

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A tale proposito si potranno verificare tre situazioni diverse:

  1. il conguaglio dovuto è esattamente pari al fondo ripristino immobilizzazioni affittate che è stato accantonato.


    Esempio: il conguaglio dovuto dall’affittuario al locatore ammonta a 25.000 euro esattamente come il fondo di ripristino accantonato dall’affittuario durante tutta la durata del contratto di affitto.


    Data Conto Importo Dare Importo Avere
    ../../.. FONDO RIPRISTINO IMMOBILIZZAZIONI AFFITTATE 25.000  
    ../../.. DEBITI V/LOCATORE PER CONGUAGLIO FINE AFFITTANZA   25.000


  2. il conguaglio dovuto è maggiore rispetto al fondo ripristino immobilizzazioni affittate accantonato. La differenza rappresenta una sopravvenienza passiva.


    Esempio: il conguaglio dovuto dall’affittuario al locatore ammonta a 25.000 euro, mentre il fondo di ripristino accantonato dall’affittuario durante tutta la durata del contratto di affitto è pari a 23.000.


    Data Conto Importo Dare Importo Avere
    ../../.. FONDO RIPRISTINO IMMOBILIZZAZIONI AFFITTATE 23.000  
    ../../.. SOPRAVVENIENZA PASSIVA AFFITTO AZIENDA 2.000  
    ../../.. DEBITI V/LOCATORE PER CONGUAGLIO FINE AFFITTANZA   25.000


  3. il conguaglio dovuto è minore rispetto al fondo ripristino immobilizzazioni affittate accantonato. La differenza rappresenta una sopravvenienza attiva.


    Esempio: il conguaglio dovuto dall’affittuario al locatore ammonta a 25.000 euro, mentre il fondo di ripristino accantonato dall’affittuario durante tutta la durata del contratto di affitto è pari a 28.000.


    Data Conto Importo Dare Importo Avere
    ../../.. DEBITI V/LOCATORE PER CONGUAGLIO DI FINE AFFITTANZA 25.000  
    ../../.. SOPRAVVENIENZA ATTIVA AFFITTO AZIENDA 3.000  
    ../../.. FONDO RIPRISTINO IMMOBILIZZAZIONI AFFITTATE   28.000


 
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