NOTE DI VARIAZIONE E PLAFOND UTILIZZABILE
COME LE NOTE DI DEBITO E LE NOTE DI CREDITO RICEVUTE DALL'ESPORTATORE ABITUALE MODIFICANO IL PLAFOND UTILIZZABILE
Nel calcolare il plafond utilizzato nel periodo occorre tenere conto di tutti gli acquisti in sospensione d’imposta effettuati nel periodo stesso.
Esempio:
l’impresa Alfa adotta il metodo fisso di calcolo del plafond.
Essa, nel corso dell’anno x, ha un plafond disponibile di 120.000 euro.
Sempre nel corso dell’anno x l’impresa effettua acquisti in sospensione di imposta per 100.000 euro.
Quindi il plafond effettivamente utilizzato per l’anno x è di 100.000 euro.
Può accadere, però, che nel corso dell’anno o di quelli successivi l’esportatore abituale riceva da un suo fornitore una nota di variazione relativamente ad uno o più acquisti effettuati in sospensione d’imposta.Come queste note di variazione incidono sul valore del plafond utilizzato?
Innanzitutto ricordiamo che, secondo l’art.26 del DPR 633/72, l’imprenditore ha:
- l’obbligo di emettere la nota di variazione in caso di aumento dell’imponibile e/o dell’imposta. Si parla in questi casi di note debito;
- la facoltà (e non l’obbligo) di emettere la nota di variazione in caso di riduzione dell’imponibile e/o dell’imposta. Si parla in questi casi di note credito.
Supponiamo ora che il fornitore dell’esportatore abituale emetta una nota debito relativa ad una vendita fatta all’esportatore abituale in sospensione d’imposta: in questo caso, quindi, l’importo della vendita era evidentemente maggiore rispetto a quello fatturato originariamente.
Se la
nota debito
viene ricevuta dall’esportatore abituale:
- nello
stesso anno
in cui è stato effettuato l’acquisto in sospensione di imposta essa andrà ad
aumentare il plafond utilizzato
nello stesso anno.
Esempio:
l’impresa Alfa adotta il metodo fisso di calcolo del plafond. Essa, nel corso dell’anno x ha un plafond disponibile di 120.000 euro.
Sempre nel corso dell’anno x ha effettuato acquisti in sospensione d’imposta per 100.000 euro.
Nel corso dell’anno ha ricevuto note debito relative ad acquisti in sospensione d’imposta effettuati nello stesso anno per 15.000 euro.
Il plafond utilizzato nell’anno x ammonta a 115.000 euro (100.000 + 15.000).
- negli
anni successivi
rispetto a quello in cui è stato effettuato l’acquisto in sospensione d’imposta andrà ad
aumentare il plafond utilizzato
nell’anno di effettuazione dell’acquisto agevolato, di conseguenza per tale anno si potrebbe verificare uno
splafonamento.
Esempio:
l’impresa Alfa adotta il metodo fisso di calcolo del plafond. Essa, nel corso dell’anno x ha un plafond disponibile di 120.000 euro.
Sempre nel corso dell’anno x ha effettuato acquisti in sospensione d’imposta per 110.000 euro.
Nel corso dell’anno x+ 1 riceve una nota debito relativa ad acquisti in sospensione d’imposta effettuati nell’anno x per 15.000 euro.Al termine dell’anno x sembrava che l’impresa Alfa non avesse superato il plafond disponibile.
In realtà il plafond utilizzato per l’anno x ammonta a 125.000 euro: di conseguenza si è verificato uno splafonamento di 5.000 euro.
Ora esaminiamo il caso in cui il fornitore dell’esportatore abituale emetta una nota credito relativa ad un acquisto fatto in sospensione d’imposta: in questo caso, quindi, l’importo della cessione era evidentemente minore rispetto a quello fatturato originariamente.
Se la
nota credito
viene ricevuta dall’esportatore abituale:
- nello
stesso anno
in cui è stato effettuato l’acquisto in sospensione d’imposta essa va a
ridurre il plafond utilizzato
nello stesso anno.
Esempio:
l’impresa Alfa adotta il metodo fisso di calcolo del plafond. Essa, nel corso dell’anno x ha un plafond disponibile di 120.000 euro.
Sempre nel corso dell’anno x ha effettuato acquisti in sospensione d’imposta per 100.000 euro.
Nel corso dell’anno ha ricevuto note credito relative ad acquisti in sospensione d’imposta effettuati nello stesso anno per 15.000 euro.Il plafond utilizzato nell’anno x ammonta a 85.000 euro (100.000 - 15.000).
- negli
anni successivi rispetto a quello in cui è stato effettuato l’acquisto in sospensione d’imposta. Essa
riduce il plafond
utilizzato
nell’
anno in cui è stato effettuato l’acquisto in sospensione d’imposta, di conseguenza di tale riduzione non si potrà più beneficiare.
Esempio:
l’impresa Alfa adotta il metodo fisso di calcolo del plafond. Essa, nel corso dell’anno x ha un plafond disponibile di 120.000 euro.
Sempre nel corso dell’anno x ha effettuato acquisti in sospensione d’imposta per 100.000 euro.
Nel corso dell’anno x+1 ha ricevuto note debito relative ad acquisti in sospensione d’imposta effettuati nell’anno x per 15.000 euro.Il plafond utilizzato nell’anno x ammonta a 85.000 euro (100.000 - 15.000).
Come si è detto, l’emissione delle note di credito è facoltativa. Se il fornitore dell’esportatore abituale non emette la nota credito, l’esportatore abituale non assume nessun obbligo.
Esportatori abituali
Volume d’affari per il calcolo del plafond
Operazioni che formano il plafond IVA
Calcolo del plafond
Calcolo plafond fisso
Calcolo plafond mobile
Passaggio dal plafond fisso a quello mobile e viceversa
Calcolo del plafond disponibile
Momento di utilizzo del plafond
Note di variazione e plafond disponibile
Beni e servizi acquistabili con il plafond
Acquisti in sospensione d’imposta
Acquisti in sospensione d’imposta
Adempimenti dell’esportatore abituale
Dichiarazione d’intento
Splafonamento IVA
Regolarizzazione splafonamento IVA
Ravvedimento operoso splafonamento IVA
Splafonamento: scritture contabili