SPAFONAMENTO IVA

IN CHE MODO L'ESPORTATORE ABITUALE PUÒ REGOLARIZZARE LA PROPRIA POSIZIONE IN CASO DI SUPERAMENTO DEL PLAFOND IVA

Aggiornato al 10.09.2020

Può accadere che l’esportatore abituale effettui acquisti in sospensione d’imposta in misura superiore rispetto a quello che era il plafond effettivamente utilizzabile: in questi casi si parla di splafonamento, ovvero di superamento del plafond disponibile.

Ma cosa accade in questa ipotesi?


Per regolarizzare la propria posizione l’esportatore abituale può:

  1. Chiedere al fornitore di emettere una nota di variazione per il solo importo dell’IVA omessa.


    Esempio:
    l’esportatore abituale Rossi ha effettuato, nel corso dell’anno, acquisti in sospensione d’imposta dal fornitore Bianchi per 50.000 euro. Per semplicità di esposizione immaginiamo che il fornitore Bianchi sia il solo dal quale l’impresa Rossi effettui acquisti in sospensione d’imposta.
    Il plafond disponibile per l’anno in questione ammontava a 45.000 euro.
    L’esportatore Rossi chiede al fornitore Bianchi di emettere una nota di variazione per la sola IVA relativa a 5.000 euro (50.000 - 45.000). La nota di variazione ammonterà a 1.100 euro (5.000 x 22%).


    La nota di variazione emessa dal fornitore deve indicare:

    • il numero di protocollo della fattura oggetto di splafonamento;
    • l’ammontare eccedente il plafond disponibile;
    • l’imposta dovuta.

    In questa ipotesi l’esportatore abituale:

    • registra nei registri IVA la nota di variazione;
    • paga l’IVA al fornitore;
    • detrae l’IVA sull’acquisto solamente in sede di dichiarazione IVA;
    • effettua il ravvedimento operoso, versando le sanzioni e gli interessi dovuti.

  2. Emettere autofattura per l’importo dell’IVA omessa.


    Esempio:
    l’esportatore abituale Rossi ha effettuato, nel corso dell’anno, acquisti in sospensione d’imposta per 50.000 euro.
    Il plafond disponibile per l’anno in questione ammontava a 45.000 euro.
    L’esportatore Rossi emette un’autofattura per l’importo dell’IVA relativa a 5.000 euro (50.000 - 45.000). L’autofattura ammonterà a 1.100 euro (5.000 x 22%).

    L’autofattura deve indicare:

    • gli estremi del fornitore o dei fornitori che hanno comportato lo splafonamento;
    • il numero di protocollo di ciascuna fattura interessata;
    • l’ammontare eccedente il plafond disponibile;
    • l’imposta dovuta.

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    In questa ipotesi l’esportatore abituale:

    • emette autofattura in duplice copia. Una copia dell’autofattura deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate competente;
    • registra l’autofattura nel registro IVA acquisti
    • detrae l’IVA immediatamente.

    A questo punto, l’esportatore abituale che ha emesso autofattura, ha a disposizione due alternative:

    1. effettuare il ravvedimento operoso, versando l’imposta omessa, le sanzioni e gli interessi dovuti;


      Esempio:
      l’esportatore abituale Rossi versa l’IVA di 1.100 euro oltre alle sanzioni e agli interessi.

    2. inserire l’IVA dovuta nella liquidazione periodica dell’IVA e versare all’erario le sanzioni e gli interessi dovuti.


      Esempio:
      l’esportatore abituale Rossi effettua il calcolo della liquidazione IVA periodica e inserisce nel conteggio anche l’IVA non versata di 1.100 e il relativo credito.
      Dovrà inoltre versare interessi e sanzioni.


 
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