COME SI CALCALA L'IVA IN FATTURA

IL CALCOLO DELL'IVA IN FATTURA

Aggiornato al 31.05.2023

L’imposta relativa alla cessione di un bene o alla prestazione di un servizio viene calcolata moltiplicando la base imponibile IVA per l’aliquota IVA.

IVA = BASE IMPONIBILE X ALIQUOTA

Con l’espressione base imponibile s’intende l’importo su cui va applicata l’IVA.

In linea di massima possiamo affermare che la base imponibile di una cessione di beni o di una prestazione di servizi è data dal corrispettivo stabilito dalle parti in contratto.


1° Esempio:
un’impresa produttrice di beni mobili, vende ad un dettagliante beni il cui prezzo complessivo ammonta a 30.000 euro.
La base imponibile su cui calcolare l’IVA è di 30.000 euro.


2° Esempio:
un ingegnere effettua una consulenza a favore di un’impresa. Per la prestazione resa, le parti concordano un compenso di 5.000 euro.
La base imponibile su cui calcolare l’IVA è di 5.000 euro.


3° Esempio:
un’impresa di trasporti effettua un trasporto a favore di un privato. Il compenso dovuto per il servizio ammonta a 200 euro.
La base imponibile su cui calcolare l’IVA è di 200 euro.


Il corrispettivo pattuito per la cessione dei beni o la prestazione dei servizi rappresenta l’elemento principale che va a formare la base imponibile. Esistono, però, anche altri elementi che entrano a far parte di essa, come:


Per ciò che concerne l'aliquota IVA va detto che attualmente sono in vigore quattro aliquote IVA:

  • aliquota ordinaria del 22%;
  • tre aliquote ridotte che si applicano ai casi espressamente previsti dalla legge. Tali aliquote sono:
    • aliquota del 10%;
    • aliquota del 5%, detta anche aliquota minima;
    • aliquota del 4%, detta anche aliquota superminima;

L’aliquota da applicare dipende dal tipo di bene o di servizio che forma oggetto della negoziazione.

Le aliquote del 4, del 5 e del 10% si applicano soprattutto a beni e servizi di prima necessità o di utilità sociale e sono elencati in un’apposita tabella denominata Tabella A allegata al DPR 633/72.

In particolare l'aliquota del 4% viene applicata alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi elencate nella Tabella A, parte II, ad alcune pretazioni relative al settore edile e alle cessioni di prodotti ortofrutticoli.

L'aliquota ridotta del 5%, introdotta nel 2016, è applicabile alle prestazioni rese da cooperative sociali e loro consorzi, nonchè a prodotti quali basilico e salvia freschi, origano a rametti o sgranato, destinati all'alimentazione, piante allo stato vegetativo di basilico, rosmarino e salvia.

L'aliquota del 10% si applica alle cessioni di beni e prestazioni di servizi comprese nella Tabella A, parte III e ad alcune prestazioni relative al settore edile.

L’aliquota applicata nella generalità dei casi è quella del 22% che va usata su tutte le operazioni non menzionate nella tabella A.

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Esempio di calcolo dell’IVA.
Un bene viene ceduto al prezzo di 1.000 euro. L’aliquota da applicare è quella del 22%.
L’IVA è pari a: base imponibile 1.000 x aliquota 22% = 220 euro.


Base imponibile e IVA devono essere arrotondati al centesimo di euro.

Gli importi vanno arrotondati al centesimo di euro superiore, nel caso in cui il terzo decimale sia maggiore o uguale a 5.

Esempio:
base imponibile 25,356
aliquota 22%
Base imponibile ARROTONDATA: 25,36
IVA: 25,36 x 22% = 5,5792
IVA ARROTONDATA: 5,58.


Gli importi vanno arrotondati al centesimo di euro inferiore se il terzo decimale è minore di 5.

Esempio:
base imponibile 25,323
aliquota 22%
Base imponibile ARROTONDATA: 25,32
IVA: 25,32 x 22% = 5,5704
IVA ARROTONDATA: 5,57

 
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