;
accantonamento a fondo perdite previste su commesse per lavorazioni su ordinazione, nel caso in cui le perdite siano superiori al valore dei lavori in corso;
accantonamento a fondo per recupero ambientale.
B – 14) Oneri diversi di gestione
Nella voce vanno indicati tutti costi non iscrivibili per natura alle altre voci della classe B, inclusi quelli di natura straordinaria.
MINUSVALENZE DI NATURA NON FINANZIARIA
- minusvalenze da alienazione di cespiti;
- minusvalenze da espropri o nazionalizzazioni di beni;
- minusvalenze da operazioni sociali straordinarie;
- minusvalenze da ristrutturazione o ridimensionamento produttivo.
SOPRAVVENIENZE E INSUSSISTENZE PASSIVE
- rettifiche in aumento di costi causate dal normale aggiornamento di stime compiute in precedenti esercizi, non iscrivibili per natura nelle altre voci della classe B;
- perdite realizzate su crediti per la parte che eccede l’importo del credito già svalutato. Esempio: perdite derivanti da un riconoscimento giudiziale inferiore al valore del credito, da una transazione o da prescrizione.
IMPOSTE INDIRETTE, TASSE E CONTRIBUTI
Riferite all’esercizio in corso o a quelli precedenti, qualora non costituiscano oneri accessori di acquisto dei beni e servizi. Esempio:
- imposta di registro;
- imposte ipotecarie e catastali;
- tasse di concessione governative;
- imposta di bollo;
- imposta comunale di pubblicità;
- altri tributi locali (comunali, provinciali e regionali);
- imposte di fabbricazione non comprese nel costo di acquisto dei beni;
- IVA indetraibile, se non costituisce costo accessorio di acquisto di beni e servizi;
- altre imposte e tasse diverse da quelle dirette da iscrivere alla voce 20;
- la differenza tra l’ammontare accantonato nel fondo imposte o già pagato e l’ammontare dovuto, nel caso di imposte indirette relative ad esercizi precedenti al momento della definizione del contenzioso o dell’accertamento.
COSTI E ONERI DI NATURA NON FINANZIARIA
- contributi ad associazioni sindacali e di categoria;
- omaggi ed articoli promozionali;
- liberalità;
- abbonamenti a giornali e riviste;
- spese deposito e pubblicazione bilanci;
- costi per la mensa gestita internamente al netto del relativo costo del personale e di costi esterni imputati ad altre voci;
- differenze inventariali riconosciute al proprietario dell’azienda condotta in affitto o in usufrutto;
- oneri derivanti da operazioni di compravendita con obbligo di retrocessione qualora si configurano come prestiti di beni;
- componenti negativi reddituali derivanti da certificati ambientali;
- perdite di caparre a titolo definitivo;
- oneri per multe, ammende e penalità.
C – PROVENTI E ONERI FINANZIARI
C – 15) Proventi da partecipazioni
Nella voce vanno indicati tutti i proventi derivanti da partecipazioni in società, joint ventures, consorzi, iscritte sia nelle immobilizzazioni finanziarie che nell’attivo circolante, indicando separatamente quelle derivanti da imprese controllate e da imprese collegate e quelli derivanti da controllanti e imprese sottoposta al controllo di queste ultime.
Ad esempio:
- plusvalenze da alienazione (compresa la permuta) di partecipazioni iscritte nell’attivo immobilizzato o nell’attivo circolante;
- ricavi da vendita di warrants e di diritti di opzione su titoli partecipativi;
- utili distribuiti da joint ventures e consorzi;
- utili in natura distribuiti da imprese partecipate, anche in sede di liquidazione;
- plusvalenze derivanti dalla cessione di azioni della società controllante.
C – 16) Altri proventi finanziari
C – 16 a) Da crediti iscritti nelle immobilizzazioni
Vanno rilevati in questa voce:
- gli interessi attivi e gli altri proventi di competenza del periodo maturati su crediti iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie;
- i maggiori importi incassati sui crediti acquistati ed iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie.
Questa voce deve essere suddivisa in quattro ulteriori sotto-voci, in presenza di crediti nei confronti di imprese controllate, collegate e di quelli nei confronti di controllanti e imprese sottoposte al controllo di queste ultime.
Per le imprese che non applicano il criterio del costo ammortizzato la voce include:
- interessi attivi di competenza dell’esercizio;
- maggiori importi incassati sui crediti iscritti fra le immobilizzazioni finanziarie.
C- 16 b) Da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni
Vanno inclusi in questa voce:
- interessi attivi di competenza dell’esercizio maturati su titoli immobilizzati, inclusi l’eventuale scarto o premio di sottoscrizione e di negoziazione maturata nell’esercizio;
- premi percepiti per sorteggio di obbligazioni;
- utili che derivano dalla negoziazione di titoli prima della naturale scadenza, quale differenza tra valore contabile del titolo iscritto tra le immobilizzazioni finanziarie e il prezzo di cessione;
- plusvalenze da alienazione (compresa la permuta) di titoli a reddito fisso iscritti nell’attivo immobilizzato.
Per le imprese che non applicano il criterio del costo ammortizzato la voce include:
- interessi attivi di competenza maturati nell’esercizio su titoli di debito immobilizzati;
- premi di sottoscrizione e di negoziazione maturati nell’esercizio su titoli di debito immobilizzati;
- scarti di sottoscrizione e di negoziazione, con segno negativo, maturati nell’esercizio su titoli di debito immobilizzati;
- utili che derivano dalla negoziazione di titoli immobilizzati prima della naturale scadenza, quale differenza tra il valore contabile dei titoli iscritti in bilancio, inclusivo delle quote maturate dei ratei/risconti iscritti e degli scarti/premi di negoziazione e di sottoscrizione, e il prezzo di cessione.
C – 16 c) Da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
La voce comprende:
- interessi attivi maturati su titoli non immobilizzati, inclusi dell’eventuale quota di scarto o premio di sottoscrizione e di negoziazione maturata nell’esercizio;
- utili che derivano dalla negoziazione di titoli non immobilizzati, corrispondenti alla differenza tra il valore contabile e il prezzo di cessione;
- plusvalenza da alienazione (compresa la permuta) di titoli a reddito fisso iscritti nell’attivo circolante.
Per le imprese che non applicano il criterio del costo ammortizzato la voce include:
- interessi attivi di competenza maturati nell’esercizio su titoli di debito non immobilizzati;
- premi di sottoscrizione e di negoziazione maturati nell’esercizio su titoli di debito non immobilizzati;
- scarti di sottoscrizione e di negoziazione, con segno negativo, maturati nell’esercizio su titoli di debito non immobilizzati;
- utili che derivano dalla negoziazione di titoli non immobilizzati prima della naturale scadenza, quale differenza tra il valore contabile dei titoli iscritti in bilancio, inclusivo delle quote maturate dei ratei/risconti iscritti e degli scarti/premi di negoziazione e di sottoscrizione, e il prezzo di cessione.
C – 16 d) Proventi diversi dai precedenti
La voce comprende tutti i proventi finanziari non iscrivibili nelle voci precedenti.
Ad esempio:
- utili da associazione in partecipazione e in cointeressenza;
- interessi attivi su conti e depositi bancari e postali;
- interessi di mora e interessi per dilazioni di pagamento concesse ai clienti;
- interessi maturati su crediti iscritti nell’attivo circolante;
- sconti finanziari attivi che non hanno concorso al computo del costo ammortizzato perché non prevedibili al momento della rilevazione del debito;
- proventi relativi ad operazioni su attività oggetto di contratto di compravendita con obbligo di retrocessione a termine compresa la differenza tra prezzo a termine e prezzo a pronti per la quota di competenza dell’esercizio;
- provento derivante dalla differenza tra il valore contabile delle obbligazioni proprie acquistate e il costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori;
- interessi attivi su crediti maturati nell’esercizio secondo il criterio del tasso effettivo di interesse;
- nel caso di estinzione anticipata di un debito la differenza positiva tra il valore contabile residuo del debito al momento dell’estinzione anticipata e l’esborso di disponibilità liquide;
- differenza negativa/positiva tra il valore rideterminato del debito/credito alla data di revisione della stima dei flussi futuri e il suo precedente valore contabile alla stessa data.
Vanno compresi in questa voce i contributi in conto esercizio di natura finanziaria che riducono direttamente l’onere degli interessi passivi su alcuni tipi di finanziamenti assunti dalla società, se rilevati in esercizi successivi a quello di contabilizzazione degli interessi passivi.
Per le imprese che non applicano il criterio del costo ammortizzato la voce include:
- valore residuo dell’aggio non ancora ammortizzato in caso di rimborso anticipato di un prestito obbligazionario emesso sopra la pari;
- utili da associazioni in partecipazione e cointeressenze;
- interessi attivi su conti e depositi bancari di qualunque tipo;
- interessi di mora ed interessi per dilazioni di pagamento concessi a clienti;
- interessi maturati su crediti iscritti nell’attivo circolante, per rimborsi d’imposte, crediti verso dipendenti, crediti verso enti previdenziali, ecc..;
- sconti finanziari attivi che non hanno partecipato al computo del presumibile valore di realizzo perché non prevedibili al momento della rilevazione del debito;
- proventi relativi ad operazioni su attività oggetto di contratti di compravendita con obbligo di retrocessione a termine, ivi compresa la differenza tra prezzo a termine e prezzo a pronti, relativamente alla quota di competenza dell’esercizio;
- provento derivante dalla differenza tra valore nominale delle obbligazioni proprie acquistate e il costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori;
- differenza positiva tra valore contabile residuo del debito al momento dell’estinzione anticipata e esborso di disponibilità liquide, nel caso di estinzione anticipata del debito;
- componenti positivi di reddito derivanti da ristrutturazione del debito.
C – 17) Interessi passivi e altri oneri finanziari
Vanno compresi in questa voce tutti gli oneri finanziari maturati nell’esercizio, al netto dei relativi risconti, qualunque ne sia la fonte, inclusi gli oneri di natura straordinaria.
Esempio:
- interessi passivi su dilazioni ottenute da fornitori ed interessi di mora;
- sconti finanziari passivi che non hanno concorso al computo del costo ammortizzato perché non prevedibili al momento della rilevazione iniziale del credito;
- minusvalenze da alienazione, compresa la permuta, di titoli e partecipazioni iscritti nell’attivo immobilizzato e circolante;
- oneri, per la quota di competenza dell’esercizio, relativi ad operazioni di compravendita con obbligo di retrocessione a termine ivi compresa la differenza tra prezzo a pronti e prezzo a termine;
- interessi passivi su debiti maturati nell’esercizio secondo il criterio del tasso effettivo di interesse;
- eventuale differenza positiva/negativa, tra il valore rideterminato del debito/credito alla data di revisione della stima dei flussi futuri e il suo precedente valore alla stessa data;
- differenza tra le disponibilità liquide erogate ed il valore attuale dei flussi finanziari futuri e il suo precedente valore contabile salvo che la sostanza dell’operazione o del contratto inducano ad attribuire a tale componente una diversa natura;
- differenza tra il valore di rilevazione iniziale e il valore a termine del debito, nel caso di debiti commerciali oltre i 12 mesi senza corresponsione di interessi o con interessi significativamente diversi dai tassi di interesse di mercato;
- perdite derivanti dalla negoziazione anticipata di titoli immobilizzati e non immobilizzati per effetto della differenza negativa fra valore contabile e prezzo di cessione;
- perdite realizzate su crediti iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie per la parte eccedente l’importo del credito già svalutato.
Vanno compresi in questa voce i contributi in conto esercizio di natura finanziaria che riducono direttamente l’onere degli interessi passivi su alcuni tipi di finanziamenti assunti dalla società, se rilevati nello stesso esercizio di contabilizzazione degli interessi passivi.
Questa voce deve essere suddivisa in quattro ulteriori sotto-voci, in presenza di crediti nei confronti di imprese controllate, collegate e di quelli nei confronti di controllanti e imprese sottoposte al controllo di queste ultime.
Per le imprese che non applicano il criterio del costo ammortizzato la voce include:
- interessi e sconti passivi su finanziamenti ottenuti da banche ed altri istituti di credito, comprese le commissioni passive su finanziamenti e le spese bancarie e accessorie a finanziamenti;
- valore residuo del disaggio e dei costi di transazione non ancora ammortizzati nel caso di rimborso anticipato di un prestito obbligazionario, per la parte delle obbligazioni annullate: quote di competenza dell’esercizio dei disaggi su emissione di prestiti ottenuti e di obbligazioni;
- quote di competenza dell’esercizio di aggi e disaggi di emissione di prestiti e di obbligazioni;
- valore contabile residuo dei costi di transazione iscritti tra i risconti attivi, in caso di estinzione anticipata di un debito;
- costi di transazione iniziali di competenza dell’esercizio;
- perdite che derivano dalla negoziazione di titoli prima della naturale scadenza, quale differenza tra il valore contabile dei titoli iscritti in bilancio, inclusivo delle quote maturate dei ratei/risconti iscritti e degli scarti/premi di negoziazione e di sottoscrizione e il prezzo di cessione;
- interessi passivi su dilazioni ottenute da fornitori ed interessi di mora;
- sconti finanziari passivi che non hanno partecipato al computo del presumibile valore di realizzo perché non prevedibili al momento della rilevazione iniziale del credito;
- minusvalenze da alienazione, compresa la permuta, di titoli a reddito fisso e partecipazioni iscritte nell’attivo immobilizzato e circolante;
- oneri, per la quota di competenza dell’esercizio, relativi ad operazioni di compravendita con obbligo di retrocessione a termine ivi compresa la differenza tra prezzo a pronti e prezzo a termine.
C – 17 bis) Utili e perdite su cambi
Vanno indicati gli utili e le perdite su cambi relative ad operazioni in valuta sia se:
- sono stati realizzati nel corso dell’esercizio;
- sono stati determinati per effetto della variazione dei cambi rispetto a quella alla data di effettuazione dell’operazione.
D – RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ E PASSIVITA’ FINANZIARIE
Vanno indicate in queste voci tutte le svalutazioni delle attività finanziarie e i successivi ripristini di valore nei limiti delle precedenti svalutazioni effettuate.
D - 18) Rivalutazioni
D – 19) Svalutazioni
Ad esempio:
- svalutazione delle partecipazioni e dei titoli a reddito fisso iscritte nell’attivo immobilizzato per perdite durevoli di valore;
- svalutazione dei titoli iscritti nell’attivo circolante per il presumibile minor valore di realizzo sul mercato;
- differenze positive e negative di valore delle partecipazioni valutate con metodo del patrimonio netto;
- accantonamenti al fondo per copertura perdite società partecipate;
- svalutazione dei crediti finanziari immobilizzati.
20 – IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO correnti, differite ed anticipate
In questa voce si rilevano le imposte dirette di competenza:
- dell’esercizio a cui si riferisce il bilancio;
- di esercizi precedenti.
La voce si suddivide in:
- imposte correnti, che comprendono:
- imposte dovute sul reddito imponibile dell’esercizio;
- sanzioni pecuniarie ed interessi attinenti ad eventi dell’esercizio (esempio: ritardato versamento di acconti);
- imposte relative ad esercizi precedenti, che comprendono:
- imposte derivanti da iscrizioni a ruolo, avvisi di liquidazione, avvisi di pagamento, avvisi di accertamento e rettifica;
- differenza positiva o negativa tra l’ammontare dovuto a seguito della definizione di un contenzioso o di un accertamento rispetto al valore del fondo accantonato in esercizi precedenti;
- imposte differite e anticipate, che comprendono:
- l’accantonamento al fondo per imposte differite e l’utilizzo delle attività per imposte anticipate, con segno positivo;
- le imposte anticipate e l’utilizzo del fondo imposte differite, con segno negativo;
- proventi da consolidato fiscale, che accoglie il compenso riconosciuto dalla consolidante alla consolidata, nell’ambito del consolidato fiscale, per il trasferimento alla consolidante delle perdite fiscali generate dalla stessa consolidata.
Gli altri approfondimenti sull’argomento: