CONTO ECONOMICO

QUALI COSTI E RICAVI VANNO REGISTRATI ALLE VARIE VOCI DEL CONTO ECONOMICO

Aggiornato al 05.01.2017

Riportiamo di seguito un elenco dei componenti di reddito che vanno indicati in ciascuna voce del Conto economico. Le indicazioni riportate sono quelle desumibili dal principio contabile n.12 del 2016 dell’Organismo Italiano di Contabilità.

Le principali differenze rispetto al precedente principio contabile n.12 sono legate alla soppressione della macro-categoria E relativa a Proventi ed Oneri straordinari e alla ricollocazione di tali voci nelle altre macro-categorie del Conto economico.


A – VALORE DELLA PRODUZIONE

A – 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni

La voce comprende i ricavi per la vendita di prodotti, merci, per prestazioni di servizi relativi alla gestione caratteristica dell’impresa, indicati per competenza. Essi vanno indicati al netto di:
  • resi;
  • abbuoni;
  • premi;
  • imposte connesse con la vendita;
  • sconti commerciali come:
    • sconti incondizionati indicati in fattura;
    • sconti di quantità o qualità.

Le rettifiche di ricavi di competenza dell’esercizio sono portate a riduzione della voce ricavi.

Le rettifiche di ricavi di competenza di precedenti esercizi o derivanti da correzione di errori o cambiamenti di principi contabili sono rilevate con una rettifica rilevata:

  • negli Utili portati a nuovo;
  • ad altro componente del Patrimonio netto, se ritenuto più appropriato.

Le rettifiche per errori non rilevanti viene contabilizzata nel Conto economico.

La voce comprende anche i ricavi di commessa acquisiti a titolo definitivo.


A – 2) Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e prodotti finiti

Comprese le svalutazioni a seguito del confronto tra costo e valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato.


A - 3 ) Variazione dei lavori in corso su ordinazione

La voce comprende il valore della produzione eseguita nell’esercizio, al netto di quella portata a ricavo. Comprese le svalutazioni per perdite previste su commesse non rilevate alla voce Altri accantonamenti (B – 13)


A – 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

La voce comprende i costi interni ed esterni sostenuti per la realizzazione di lavori interni capitalizzati. Quindi si deve trattare di costi già rilevati in una delle voci del Costo della produzione (B).

Vanno inclusi gli oneri finanziari capitalizzati.


A – 5) Altri ricavi e proventi

La voce comprende tutti i componenti positivi di reddito non finanziari riguardanti l’attività accessoria sia ordinaria che straordinaria.


PROVENTI DA ATTIVITA’ ACCESSORIE AL NETTO DELLE RELATIVE RETTIFICHE:
  • fitti attivi di terreni, fabbricati, impianti, macchinari, ecc..;
  • canoni attivi e royalties da brevetti, marchi, diritti d’autore, ecc..;
  • ricavi derivanti dalla gestione di aziende agricole;


PLUSVALENZE DI NATURA NON FINANZIARIA
  • plusvalenze da alienazione di cespiti;
  • plusvalenze da espropri o nazionalizzazione di beni;
  • plusvalenze da operazioni sociali straordinarie;
  • plusvalenze da operazioni di riconversione produttiva, ristrutturazione o ridimensionamento produttivo;
  • plusvalenze da acquisizione delle immobilizzazioni materiali a titolo gratuito.


SOPRAVVENIENZE E INSUSSISTENZE ATTIVE
  • sopravvenienze relative agli importi dei fondi per rischi ed oneri rivelatisi eccedenti rispetto agli accantonamenti operati.


RICAVI E PROVENTI DIVERSI DI NATURA NON FINANZIARIA
  • rimborsi spese;
  • penalità addebitate ai clienti;
  • proventi derivanti da operazioni di compravendita con obbligo di retrocessione qualora queste si configurino come prestiti di beni;
  • ricavi per acquisizione a titolo definitivo di caparre;
  • rimborsi assicurativi e liberalità ricevute in danaro o in natura;
  • componenti positivi derivanti da certificati ambientali;
  • ricavi per il distacco di personale presso altre aziende.


CONTRIBUTI IN CONTO ESERCIZIO

Dovuti sia in base alla legge che in base a disposizioni contrattuali, rilevati per competenza e indicati distintamente in apposita sottovoce.

Deve trattarsi di contributi con natura di:

  • integrazione dei ricavi dell’attività caratteristica o delle attività accessorie diverse da quella finanziaria:
  • riduzione dei relativi costi ed oneri.

Vanno inclusi i contributi erogati in occasione di fatti eccezionali (calamità naturali).

Sono esclusi i contributi di natura finanziaria.

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INOLTRE vanno indicati:

  • proventi derivanti dalla prescrizione dei debiti;
  • quota, di competenza dell’esercizio, dei contributi pubblici commisurati al costo delle immobilizzazioni materiali ed immateriali, che vengono differiti attraverso l’iscrizione del risconto passivo;
  • imposte indirette relative ad esercizi precedenti se l’ammontare accantonato al fondo imposte o l’ammontare pagato risulta eccedente rispetto a quanto dovuto.


B – COSTO DELLA PRODUZIONE

B – 6) Per materie prime, sussidiarie di consumo e merci

La voce comprende i costi relativi all’acquisto di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, indicati per competenza.

Essi vanno indicati al netto di:

  • resi;
  • abbuoni;
  • premi;
  • sconti commerciali.

I costi sono comprensivi di costi accessori di acquisto (spese di trasporto, assicurazione, carico e scarico, ecc..) inclusi dal fornitore nel prezzo di acquisto. In caso contrario essi vanno indicati alla voce Costi per servizi (B-7).

L’IVA non detraibile va ad aumentare il costo dei beni.

La voce comprende anche costi per beni destinati a mense, asili, circoli ricreativi per il personale dipendente (vestiario, generi alimentari, farmaci, oggetti per regali).

In caso di contributi in conto esercizio ricevuti per l’acquisto di materiali, i costi sostenuti vanno indicati al lordo dei contributi ricevuti. La variazione delle rimanenze è indicata al netto dei contributi ricevuti.


B – 7) Per servizi

La voce comprende tutti i costi, al netto delle rettifiche, per l’acquisto di servizi nell’esercizio dell’attività ordinaria dell’impresa, quali:

  • trasporti (se non addebitati in fattura dai fornitori di materie e merci);
  • assicurazioni (se non addebitati in fattura dai fornitori di materie e merci);
  • telefono, gas, luce, acqua e altre utenze;
  • viaggi e soggiorni;
  • manutenzioni e riparazioni eseguite da terzi;
  • lavorazioni eseguite da terzi;
  • consulenze tecniche, amministrative, commerciali, fiscali, legali. Revisioni di bilancio;
  • pubblicità e promozione;
  • provvigioni e rimborsi spese ad agenti e rappresentanti;
  • servizi esterni di vigilanza, pulizia, ecc..;
  • royalties non rilevabili tra i Costi per il godimento di beni di terzi (B-9);
  • compensi e rimborsi spese ad amministratori, sindaci, revisori esterni;
  • costi per il personale distaccato presso l’impresa e dipendente da altre imprese;
  • prestazioni di lavoro autonomo in base a rapporti di collaborazione coordinata e continuativa senza vincolo di subordinazione;
  • prestazione di personale esterno per mense, colonie, asili, circoli ricreativi;
  • costi per mense gestite da terzi in base a contratti di appalto o somministrazione al netto dei costi addebitati ai dipendenti;
  • buoni pasto distribuiti ai dipendenti;
  • corsi di aggiornamento professionale dei dipendenti;
  • vitto e alloggio dipendenti in trasferta;
  • costi per servizi di banche e imprese finanziarie diversi dagli oneri finanziari veri e propri (servizi pagamento utenze, custodia titoli, noleggio cassette sicurezza, commissioni per fideiussioni purché non finalizzate all’ottenimento di finanziamenti ecc..), spese e commissioni di factoring (purché non aventi natura di oneri finanziari);
  • accantonamenti a fondi per indennità per cessazione di rapporti di agenzia e rappresentanza;
  • accantonamenti a fondi per indennità suppletiva di clientela;
  • accantonamenti a fondi per indennità per cessazione di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa.


B – 8) Per godimento di beni di terzi

La voce comprende i corrispettivi per il godimento di beni materiali ed immateriali al netto delle rettifiche, quali:

  • canoni per affitto di azienda;
  • canoni per locazione beni immobili e oneri accessori (es.:spese condominiali);
  • canoni e royalties periodici per l’utilizzo di marchi, brevetti, kown how, software;
  • canoni per locazione finanziaria di immobili, impianti, macchinari, autoveicoli, ecc….
  • canoni periodici corrisposti a terzi per l’usufrutto di beni mobili ed immobili, l’enfiteusi e la concessione del diritto di superficie su immobili.


B – 9) Per il personale:

La voce comprende i costi sostenuti per personale dipendente incluso lavoratori interinali esclusi i corrispettivi per prestazioni di lavoro autonomo in base a contratti di collaborazione coordinata e continuativa (da indicarsi tra i Costi per servizi – B.7).


B – 9 a) Salari e stipendi

La voce comprende i salari e gli stipendi ovvero tutti gli elementi fissi e variabili che entrano a far parte della retribuzione in base a norma di legge o a contratto.

Vanno incluse nella voce:

  • quote maturate e non corrisposte relative a mensilità aggiuntive al lordo di ritenute e oneri sociali a carico del dipendente;
  • ferie maturate e non godute al lordo di ritenute e oneri sociali a carico del dipendente;
  • compensi per lavoro straordinario;
  • indennità (indennità di mensa, indennità di mancato preavviso, indennità di cassa, indennità per rischio, indennità di trasferta, ecc…)
  • premi aziendali.


B – 9 b) Oneri sociali

La voce comprende gli oneri a carico dell’azienda da corrispondere agli enti previdenziali ed assistenziali (INPS; INAIL; INPDAL) al netto di importi fiscalizzati in base a disposizioni di legge.


B – 9 c) Trattamento di fine rapporto

La voce comprende l’accantonamento di competenza dell’esercizio per il TFR.

L’accantonamento va effettuato anche nel caso in cui l’impresa abbia stipulato polizze assicurative a garanzia del TFR.

In questa voce si comprende anche l’indennità di competenza dell’esercizio liquidata a favore dei dipendenti nei confronti dei quali il rapporto di lavoro è cessato nel corso dell’anno.


B – 9 d) Trattamento di quiescenza e simili

La voce comprende gli accantonamenti a fondi di previdenza integrativa diversi dal TFR previsti dai contratti collettivi, da accordi aziendali o da norme aziendali interne e le indennità di competenza dell’esercizio liquidate a favore dei dipendenti nei confronti dei quali il rapporto di lavoro è cessato nel corso dell’anno.


B – 9 e) Altri costi

La voce comprende tutti i costi direttamente o indirettamente sostenuti per il personale dipendente che non sono collocabili alle voci precedenti.

Ad esempio:

  • indennità per prepensionamento e altri incentivi all’esodo;
  • quote associative versate a favore dei dipendenti (quote versate a ordini professionali, ad associazioni, a circoli privati, ecc..);
  • borse di studio a favore di dipendenti e di loro familiari;
  • erogazioni dirette a favore dei dipendenti.


B – 10) Ammortamenti e svalutazioni

In questa voce vanno rilevati:

  • ammortamenti delle immobilizzazioni materiali ed immateriali;
  • svalutazioni delle immobilizzazioni materiali ed immateriali;
  • svalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante.


B – 10 a ) Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali

Vanno indicati tutti gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali


B – 10 b) Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali

Vanno indicati tutti gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali


B – 10 c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni

Vanno indicate le svalutazioni delle immobilizzazioni materiali ed immateriali dovute a perdite durevoli di valore incluse le svalutazioni di natura straordinaria.


B – 10 d) Svalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide

Vanno indicate le svalutazioni dei crediti commerciali e dei crediti diversi indicati nell’attivo circolante derivanti da valutazioni.


B – 11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

Nella voce sono comprese le svalutazioni a seguito del confronto tra costo e valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato.

In caso di contributi in conto esercizio ricevuti per l’acquisto di materiali, i costi sostenuti vanno indicati al lordo dei contributi ricevuti. La variazione delle rimanenze è indicata al netto dei contributi ricevuti.


B – 12) Accantonamenti per rischi

Nella voce vanno indicati gli accantonamenti di competenza dell’esercizio a fondi rischi qualora non sia possibile l’iscrizione nelle voci di costo di conto economico delle pertinenti classi (B, C, D).

Ad esempio:

  • accantonamenti a fondi rischi per cause in corso;
  • accantonamenti a fondi rischi per garanzie prestate a terzi (fidejussioni, patronages, avalli, girate, ecc..);
  • accantonamenti a fondi rischi su crediti ceduti.


B – 13) Altri accantonamenti

Nella voce vanno indicati gli accantonamenti di competenza dell’esercizio a fondi oneri qualora non sia possibile l’iscrizione nelle voci di costo di conto economico delle pertinenti classi (B, C, D).

Ad esempio:



B – 14) Oneri diversi di gestione

Nella voce vanno indicati tutti costi non iscrivibili per natura alle altre voci della classe B, inclusi quelli di natura straordinaria.


MINUSVALENZE DI NATURA NON FINANZIARIA
  • minusvalenze da alienazione di cespiti;
  • minusvalenze da espropri o nazionalizzazioni di beni;
  • minusvalenze da operazioni sociali straordinarie;
  • minusvalenze da ristrutturazione o ridimensionamento produttivo.


SOPRAVVENIENZE E INSUSSISTENZE PASSIVE
  • rettifiche in aumento di costi causate dal normale aggiornamento di stime compiute in precedenti esercizi, non iscrivibili per natura nelle altre voci della classe B;
  • perdite realizzate su crediti per la parte che eccede l’importo del credito già svalutato. Esempio: perdite derivanti da un riconoscimento giudiziale inferiore al valore del credito, da una transazione o da prescrizione.


IMPOSTE INDIRETTE, TASSE E CONTRIBUTI

Riferite all’esercizio in corso o a quelli precedenti, qualora non costituiscano oneri accessori di acquisto dei beni e servizi. Esempio:

  • imposta di registro;
  • imposte ipotecarie e catastali;
  • tasse di concessione governative;
  • imposta di bollo;
  • imposta comunale di pubblicità;
  • altri tributi locali (comunali, provinciali e regionali);
  • imposte di fabbricazione non comprese nel costo di acquisto dei beni;
  • IVA indetraibile, se non costituisce costo accessorio di acquisto di beni e servizi;
  • altre imposte e tasse diverse da quelle dirette da iscrivere alla voce 20;
  • la differenza tra l’ammontare accantonato nel fondo imposte o già pagato e l’ammontare dovuto, nel caso di imposte indirette relative ad esercizi precedenti al momento della definizione del contenzioso o dell’accertamento.


COSTI E ONERI DI NATURA NON FINANZIARIA
  • contributi ad associazioni sindacali e di categoria;
  • omaggi ed articoli promozionali;
  • liberalità;
  • abbonamenti a giornali e riviste;
  • spese deposito e pubblicazione bilanci;
  • costi per la mensa gestita internamente al netto del relativo costo del personale e di costi esterni imputati ad altre voci;
  • differenze inventariali riconosciute al proprietario dell’azienda condotta in affitto o in usufrutto;
  • oneri derivanti da operazioni di compravendita con obbligo di retrocessione qualora si configurano come prestiti di beni;
  • componenti negativi reddituali derivanti da certificati ambientali;
  • perdite di caparre a titolo definitivo;
  • oneri per multe, ammende e penalità.


C – PROVENTI E ONERI FINANZIARI

C – 15) Proventi da partecipazioni

Nella voce vanno indicati tutti i proventi derivanti da partecipazioni in società, joint ventures, consorzi, iscritte sia nelle immobilizzazioni finanziarie che nell’attivo circolante, indicando separatamente quelle derivanti da imprese controllate e da imprese collegate e quelli derivanti da controllanti e imprese sottoposta al controllo di queste ultime.

Ad esempio:

  • plusvalenze da alienazione (compresa la permuta) di partecipazioni iscritte nell’attivo immobilizzato o nell’attivo circolante;
  • ricavi da vendita di warrants e di diritti di opzione su titoli partecipativi;
  • utili distribuiti da joint ventures e consorzi;
  • utili in natura distribuiti da imprese partecipate, anche in sede di liquidazione;
  • plusvalenze derivanti dalla cessione di azioni della società controllante.


C – 16) Altri proventi finanziari

C – 16 a) Da crediti iscritti nelle immobilizzazioni

Vanno rilevati in questa voce:
  • gli interessi attivi e gli altri proventi di competenza del periodo maturati su crediti iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie;
  • i maggiori importi incassati sui crediti acquistati ed iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie.

Questa voce deve essere suddivisa in quattro ulteriori sotto-voci, in presenza di crediti nei confronti di imprese controllate, collegate e di quelli nei confronti di controllanti e imprese sottoposte al controllo di queste ultime.

Per le imprese che non applicano il criterio del costo ammortizzato la voce include:

  • interessi attivi di competenza dell’esercizio;
  • maggiori importi incassati sui crediti iscritti fra le immobilizzazioni finanziarie.


C- 16 b) Da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni

Vanno inclusi in questa voce:

  • interessi attivi di competenza dell’esercizio maturati su titoli immobilizzati, inclusi l’eventuale scarto o premio di sottoscrizione e di negoziazione maturata nell’esercizio;
  • premi percepiti per sorteggio di obbligazioni;
  • utili che derivano dalla negoziazione di titoli prima della naturale scadenza, quale differenza tra valore contabile del titolo iscritto tra le immobilizzazioni finanziarie e il prezzo di cessione;
  • plusvalenze da alienazione (compresa la permuta) di titoli a reddito fisso iscritti nell’attivo immobilizzato.

Per le imprese che non applicano il criterio del costo ammortizzato la voce include:

  • interessi attivi di competenza maturati nell’esercizio su titoli di debito immobilizzati;
  • premi di sottoscrizione e di negoziazione maturati nell’esercizio su titoli di debito immobilizzati;
  • scarti di sottoscrizione e di negoziazione, con segno negativo, maturati nell’esercizio su titoli di debito immobilizzati;
  • utili che derivano dalla negoziazione di titoli immobilizzati prima della naturale scadenza, quale differenza tra il valore contabile dei titoli iscritti in bilancio, inclusivo delle quote maturate dei ratei/risconti iscritti e degli scarti/premi di negoziazione e di sottoscrizione, e il prezzo di cessione.


C – 16 c) Da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni

La voce comprende:

  • interessi attivi maturati su titoli non immobilizzati, inclusi dell’eventuale quota di scarto o premio di sottoscrizione e di negoziazione maturata nell’esercizio;
  • utili che derivano dalla negoziazione di titoli non immobilizzati, corrispondenti alla differenza tra il valore contabile e il prezzo di cessione;
  • plusvalenza da alienazione (compresa la permuta) di titoli a reddito fisso iscritti nell’attivo circolante.

Per le imprese che non applicano il criterio del costo ammortizzato la voce include:

  • interessi attivi di competenza maturati nell’esercizio su titoli di debito non immobilizzati;
  • premi di sottoscrizione e di negoziazione maturati nell’esercizio su titoli di debito non immobilizzati;
  • scarti di sottoscrizione e di negoziazione, con segno negativo, maturati nell’esercizio su titoli di debito non immobilizzati;
  • utili che derivano dalla negoziazione di titoli non immobilizzati prima della naturale scadenza, quale differenza tra il valore contabile dei titoli iscritti in bilancio, inclusivo delle quote maturate dei ratei/risconti iscritti e degli scarti/premi di negoziazione e di sottoscrizione, e il prezzo di cessione.


C – 16 d) Proventi diversi dai precedenti

La voce comprende tutti i proventi finanziari non iscrivibili nelle voci precedenti.

Ad esempio:

  • utili da associazione in partecipazione e in cointeressenza;
  • interessi attivi su conti e depositi bancari e postali;
  • interessi di mora e interessi per dilazioni di pagamento concesse ai clienti;
  • interessi maturati su crediti iscritti nell’attivo circolante;
  • sconti finanziari attivi che non hanno concorso al computo del costo ammortizzato perché non prevedibili al momento della rilevazione del debito;
  • proventi relativi ad operazioni su attività oggetto di contratto di compravendita con obbligo di retrocessione a termine compresa la differenza tra prezzo a termine e prezzo a pronti per la quota di competenza dell’esercizio;
  • provento derivante dalla differenza tra il valore contabile delle obbligazioni proprie acquistate e il costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori;
  • interessi attivi su crediti maturati nell’esercizio secondo il criterio del tasso effettivo di interesse;
  • nel caso di estinzione anticipata di un debito la differenza positiva tra il valore contabile residuo del debito al momento dell’estinzione anticipata e l’esborso di disponibilità liquide;
  • differenza negativa/positiva tra il valore rideterminato del debito/credito alla data di revisione della stima dei flussi futuri e il suo precedente valore contabile alla stessa data.

Vanno compresi in questa voce i contributi in conto esercizio di natura finanziaria che riducono direttamente l’onere degli interessi passivi su alcuni tipi di finanziamenti assunti dalla società, se rilevati in esercizi successivi a quello di contabilizzazione degli interessi passivi.

Per le imprese che non applicano il criterio del costo ammortizzato la voce include:

  • valore residuo dell’aggio non ancora ammortizzato in caso di rimborso anticipato di un prestito obbligazionario emesso sopra la pari;
  • utili da associazioni in partecipazione e cointeressenze;
  • interessi attivi su conti e depositi bancari di qualunque tipo;
  • interessi di mora ed interessi per dilazioni di pagamento concessi a clienti;
  • interessi maturati su crediti iscritti nell’attivo circolante, per rimborsi d’imposte, crediti verso dipendenti, crediti verso enti previdenziali, ecc..;
  • sconti finanziari attivi che non hanno partecipato al computo del presumibile valore di realizzo perché non prevedibili al momento della rilevazione del debito;
  • proventi relativi ad operazioni su attività oggetto di contratti di compravendita con obbligo di retrocessione a termine, ivi compresa la differenza tra prezzo a termine e prezzo a pronti, relativamente alla quota di competenza dell’esercizio;
  • provento derivante dalla differenza tra valore nominale delle obbligazioni proprie acquistate e il costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori;
  • differenza positiva tra valore contabile residuo del debito al momento dell’estinzione anticipata e esborso di disponibilità liquide, nel caso di estinzione anticipata del debito;
  • componenti positivi di reddito derivanti da ristrutturazione del debito.


C – 17) Interessi passivi e altri oneri finanziari

Vanno compresi in questa voce tutti gli oneri finanziari maturati nell’esercizio, al netto dei relativi risconti, qualunque ne sia la fonte, inclusi gli oneri di natura straordinaria.

Esempio:

  • interessi passivi su dilazioni ottenute da fornitori ed interessi di mora;
  • sconti finanziari passivi che non hanno concorso al computo del costo ammortizzato perché non prevedibili al momento della rilevazione iniziale del credito;
  • minusvalenze da alienazione, compresa la permuta, di titoli e partecipazioni iscritti nell’attivo immobilizzato e circolante;
  • oneri, per la quota di competenza dell’esercizio, relativi ad operazioni di compravendita con obbligo di retrocessione a termine ivi compresa la differenza tra prezzo a pronti e prezzo a termine;
  • interessi passivi su debiti maturati nell’esercizio secondo il criterio del tasso effettivo di interesse;
  • eventuale differenza positiva/negativa, tra il valore rideterminato del debito/credito alla data di revisione della stima dei flussi futuri e il suo precedente valore alla stessa data;
  • differenza tra le disponibilità liquide erogate ed il valore attuale dei flussi finanziari futuri e il suo precedente valore contabile salvo che la sostanza dell’operazione o del contratto inducano ad attribuire a tale componente una diversa natura;
  • differenza tra il valore di rilevazione iniziale e il valore a termine del debito, nel caso di debiti commerciali oltre i 12 mesi senza corresponsione di interessi o con interessi significativamente diversi dai tassi di interesse di mercato;
  • perdite derivanti dalla negoziazione anticipata di titoli immobilizzati e non immobilizzati per effetto della differenza negativa fra valore contabile e prezzo di cessione;
  • perdite realizzate su crediti iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie per la parte eccedente l’importo del credito già svalutato.

Vanno compresi in questa voce i contributi in conto esercizio di natura finanziaria che riducono direttamente l’onere degli interessi passivi su alcuni tipi di finanziamenti assunti dalla società, se rilevati nello stesso esercizio di contabilizzazione degli interessi passivi.

Questa voce deve essere suddivisa in quattro ulteriori sotto-voci, in presenza di crediti nei confronti di imprese controllate, collegate e di quelli nei confronti di controllanti e imprese sottoposte al controllo di queste ultime.

Per le imprese che non applicano il criterio del costo ammortizzato la voce include:

  • interessi e sconti passivi su finanziamenti ottenuti da banche ed altri istituti di credito, comprese le commissioni passive su finanziamenti e le spese bancarie e accessorie a finanziamenti;
  • valore residuo del disaggio e dei costi di transazione non ancora ammortizzati nel caso di rimborso anticipato di un prestito obbligazionario, per la parte delle obbligazioni annullate: quote di competenza dell’esercizio dei disaggi su emissione di prestiti ottenuti e di obbligazioni;
  • quote di competenza dell’esercizio di aggi e disaggi di emissione di prestiti e di obbligazioni;
  • valore contabile residuo dei costi di transazione iscritti tra i risconti attivi, in caso di estinzione anticipata di un debito;
  • costi di transazione iniziali di competenza dell’esercizio;
  • perdite che derivano dalla negoziazione di titoli prima della naturale scadenza, quale differenza tra il valore contabile dei titoli iscritti in bilancio, inclusivo delle quote maturate dei ratei/risconti iscritti e degli scarti/premi di negoziazione e di sottoscrizione e il prezzo di cessione;
  • interessi passivi su dilazioni ottenute da fornitori ed interessi di mora;
  • sconti finanziari passivi che non hanno partecipato al computo del presumibile valore di realizzo perché non prevedibili al momento della rilevazione iniziale del credito;
  • minusvalenze da alienazione, compresa la permuta, di titoli a reddito fisso e partecipazioni iscritte nell’attivo immobilizzato e circolante;
  • oneri, per la quota di competenza dell’esercizio, relativi ad operazioni di compravendita con obbligo di retrocessione a termine ivi compresa la differenza tra prezzo a pronti e prezzo a termine.


C – 17 bis) Utili e perdite su cambi

Vanno indicati gli utili e le perdite su cambi relative ad operazioni in valuta sia se:

  • sono stati realizzati nel corso dell’esercizio;
  • sono stati determinati per effetto della variazione dei cambi rispetto a quella alla data di effettuazione dell’operazione.


D – RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ E PASSIVITA’ FINANZIARIE

Vanno indicate in queste voci tutte le svalutazioni delle attività finanziarie e i successivi ripristini di valore nei limiti delle precedenti svalutazioni effettuate.

D - 18) Rivalutazioni

D – 19) Svalutazioni

Ad esempio:

  • svalutazione delle partecipazioni e dei titoli a reddito fisso iscritte nell’attivo immobilizzato per perdite durevoli di valore;
  • svalutazione dei titoli iscritti nell’attivo circolante per il presumibile minor valore di realizzo sul mercato;
  • differenze positive e negative di valore delle partecipazioni valutate con metodo del patrimonio netto;
  • accantonamenti al fondo per copertura perdite società partecipate;
  • svalutazione dei crediti finanziari immobilizzati.


20 – IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO correnti, differite ed anticipate

In questa voce si rilevano le imposte dirette di competenza:

  • dell’esercizio a cui si riferisce il bilancio;
  • di esercizi precedenti.

La voce si suddivide in:

  • imposte correnti, che comprendono:
    • imposte dovute sul reddito imponibile dell’esercizio;
    • sanzioni pecuniarie ed interessi attinenti ad eventi dell’esercizio (esempio: ritardato versamento di acconti);

  • imposte relative ad esercizi precedenti, che comprendono:
    • imposte derivanti da iscrizioni a ruolo, avvisi di liquidazione, avvisi di pagamento, avvisi di accertamento e rettifica;
    • differenza positiva o negativa tra l’ammontare dovuto a seguito della definizione di un contenzioso o di un accertamento rispetto al valore del fondo accantonato in esercizi precedenti;

  • imposte differite e anticipate, che comprendono:
    • l’accantonamento al fondo per imposte differite e l’utilizzo delle attività per imposte anticipate, con segno positivo;
    • le imposte anticipate e l’utilizzo del fondo imposte differite, con segno negativo;

  • proventi da consolidato fiscale, che accoglie il compenso riconosciuto dalla consolidante alla consolidata, nell’ambito del consolidato fiscale, per il trasferimento alla consolidante delle perdite fiscali generate dalla stessa consolidata.

 
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